Più lavoro e navigo su Instagram più mi rendo conto che questo canale è spesso frainteso, sopravvalutato come se il punto fosse spendere un sacco di energie lì sopra, come se tutto si giocasse lì, come se un’attività avesse il suo inizio e la sua fine proprio lì in quei quadrati.
Niente di più sbagliato.
Esserci, con cura
Ho incrociato i ragazzi di Luma Video su Instagram a novembre dello scorso anno. Ricordo che in un dato momento hanno iniziato a seguirmi, io tra le varie notifiche sono rimasta colpita dalla loro foto profilo (niente logo, solo loro due in un contesto e con un mood davvero interessanti ), così sono andata a vedere chi erano. A quei tempi avevano appena aperto il profilo, avevano un seguito piccolo, ma avevano pubblicato quanto bastava per me per risvegliare stupore e curiosità (pochi video che riprendevano gesti, il progetto #lemanidimilano, la loro presentazione) così ho fatto un salto sul loro sito che mi ha confermato lo stupore e ho iniziato a seguirli. Su Instagram avevano fatto pochissimo, ma erano stati capaci di risvegliare in me il desiderio di approfondire e la volontà di seguirli anche su IG per vedere cosa avrebbero fatto da lì in avanti.
Le cose accadono nel momento giusto
A dicembre del 2018 un grosso cliente mi ha chiesto la realizzazione di un video che richiedeva un certa qualità. Ovviamente era impensabile che lo facessi da sola e immediatamente ho pensato ai ragazzi di Luma. In cuor mio avevo già deciso che quella era l’occasione d’oro per lavorare con loro, per avere a disposizione quell’occhio che avevo visto in quei piccoli video così curati, ma ho comunque deciso di fare un giro tra i miei contatti e verificare altre possibilità. Ho lavorato di passaparola perché i tempi erano molto stretti (ndr. erano talmente stretti che stiamo ancora aspettando la conferma del lavoro terminato…) e avevo bisogno di decidere velocemente. Così ho cercato i nominativi che mi erano stati indicati e, nell’ordine, uno non aveva né sito, né portfolio, né profilo Instagram, un altro aveva un sito con qualche foto e nessun video e un profilo Instagram in cui c’erano solo simil-selfie (con un HDR pesantissimo), un altro ancora era uno di quei famosissimi profili Instagram, super seguito e apprezzato con un sito molto figo -ma effetto portfolio, senza info su tempi e prezzi – e che invece di farmi un preventivo mi ha chiesto il numero di cellulare (questo forse è un mio limite, ma io per lavoro non uso il cellulare perché quando c’è silenzio intorno a me lavoro ai miei contenuti e quando non c’è silenzio non posso stare al telefono senza che ci siano urla e schiamazzi. Insomma, la mail fa perdere meno tempo e con un paio di scambi si arriva subito al punto). Risultato: avevo la conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che LumaVideo era quello che faceva per me.
Il lavoro di backstage
Mentre attendevamo risposte dal cliente grande, abbiamo poi deciso di fare un altro video, quello delle Myselfie (e qui Lorenzo e Lucia raccontano molto bene le ragioni e l’esito del video Myselfie). Il flusso di lavoro ha confermato la loro professionalità e la grande sintonia, ma quello che ho apprezzato più di tutto è la totale concentrazione sul lavoro il giorno delle riprese. Perché anche in questo caso ci diciamo sempre che “dobbiamo condividere, dobbiamo fare le Stories, dobbiamo raccontare…” ma spesso, in alcuni casi è necessario avere testa e cuore sintonizzati al 100% su quello che si sta facendo, sul risultato che dobbiamo ottenere, in quei casi è meglio rimandare ad un altro momento il racconto, perché non è detto che il racconto efficace sia sempre e comunque la cronaca, spesso ci sono altre forme che però raramente esercitiamo la creatività per trovarle.
Instagram è un mezzo, non una destinazione
Questo lo ripeterò all’infinito perché ancora vedo e sento persone che investono la totalità della loro comunicazione su Instagram senza rendersi conto che in realtà, quando si tratta di decisioni importanti, di investimenti consistenti, quello che fa prendere decisioni, non è un bel feed, ma un insieme di input e informazioni che Instagram da solo non può offrire.
Ecco perché allora prima di essere su Instagram è importante essere altrove, dove il cuore del nostro lavoro è raccontato in più sfaccettature, dove è semplice approfondire l’approccio ad un certo tema, dove le informazioni sono complete e dove l’apparenza lascia lo spazio alla sostanza. Perché è la sostanza quella che fa cliccare quel benedetto tasto “acquista”.
credit Foto in Evidenza: Luma Video