Quella che provo io molte volte non è rabbia, ma forse frustrazione. Solo che la frustrazione si trasforma facilmente in rabbia quindi capita spesso che io mi trovi tra le mani questo sentimento che nel tempo ho scoperto essere uno dei più utili.
La rabbia capita
Ci sono varie cose che mi fanno arrabbiare, ma tra queste ce ne sono tre in particolare: la critica distruttiva (quella che serve solo a sminuire l’altro, a metterlo in cattiva luce), il lamento fine a se stesso e la frustrazione nel vedere che le cose non vanno come vorrei. Se l’ultima cosa ha a che fare solo con me e il mio modo di fare le cose, le altre due arrivano da fuori e sono frutto di un’unica grande tendenza: la pigrizia. Quanta fatica si fa a lavorare di fino alla propria identità? Tantissima, si fa prima a sminuire gli altri per mettere in luce se stessi e quanto accidenti di lavoro ci vuole per cambiare lo stato delle cose? Meglio lamentarsi e scoprire che là fuori c’è un sacco di gente pronta a darci man forte sul lamento perché in fondo “mal comune mezzo gaudio” (mai detto fu più fastidioso).
La rabbia è un carburante
Non mi ha mai scandalizzato scoprirmi arrabbiata e diventando grande ho imparato a guardare i miei sentimenti fino in fondo chiedendomi “cosa me ne faccio di questo? A cosa mi può servire?” e ho scoperto che la rabbia è una benzina super efficace per la mia creatività.
Ci credete se vi dico che moltissimo di quello che ho fatto e ho scritto è nato da un’arrabbiatura?
- Brezza e Celestino sono nati da una critica alla mia comunicazione bucolica,
- Cindy è nato dalla lamentela diffusa che Instagram è cambiato,
- Tutto il lavoro che ho intenzione di fare quest’anno nasce dalla lamentela di quanto la vita sia faticosa,
- La maggior parte dei miei post nasce da qualcosa che mi ha fatto arrabbiare e che io ho deciso di trasformare in una riflessione,
- Riflessi è nato dalla mia frustrazione nel rendermi conto che non riuscivo a dedicare attenzione ai miei corsisti,
- Il webinar di Cindy è nato dall’arrabbiatura nel vedere che moltissime persone che acquistavano il corso lo lasciavano a metà (anche per ottime ragioni, ma io potevo offrire uno stimolo in più)
E allora non mi scandalizzo più della rabbia, la guardo come un’amica cercando di capire come trasformarla, cosa c’è lì dentro per me. Nulla è inutile, tutto è occasione.