Era da tempo che volevo parlarvi di un libro, Lost and Found, e la cosa assurda è che pur essendo uno dei miei libri preferiti, lo faccia solo ora. Il punto è che è un libro a cui avrei sempre voluto affiancare un’attività interessante secondo lo stile dei miei Fun with Mum, ma fino a qualche giorno fa non ero riuscita a inventarmi nulla…
Finchè non sono andata nel mio ormai-adorato craft shop e guardando un uovo di legno ho avuto l’illuminazione…
Sono tornata a casa, giusto il tempo di trasformare l’uovo in un pinguino, recuperare il Boy-don’t worry doll, qualche mobiletto, creare i dettagli necessari e… ecco a voi il mio primo STORY TELLING BASKET
In sostanza si tratta di creare dei cesti (lo so, il mio è un piatto, portate pazienza;-)) che contengano il necessario per animare la storia che avete deciso di leggere. Per me è stata una grande trovata perchè permette di ampliare il testo letto con dialoghi inventati, rende i bambini partecipi, li stimola nel gioco libero che possono svolgere successivamente e permette di ricreare la storia tutte le volte che si vuole aggiungendo dettagli, inventando situazioni ecc.. insomma interessante da tutti i punti di vista (sia che lo facciate in inglese, sia che lo facciate in un altra lingua!).
Ora vi mostro il libro accompagnato dalla nostra versione “live”
Prima di tutto vi presento i protagonisti:
THE BOY (che ha subito qualche tortura a pennarello) and THE PENGUIN
Tutto ha inizio con il Penguin che bussa alla porta del Boy
ma “the boy didn’t know where it had come from”, così va all’ufficio oggetti smarriti
Ma nessuno aveva perso un pinguino!
Il boy chiede perfino alla sua papera, ma anche lei non ne sa nulla
Così passa la notte insonne… “He wanted to help the penguin but he didn’t know how”
La mattina seguente scopre che i pinguini vengono dal Polo Sud, “but how could he get there?”
Dopo aver chiesto ad una grande nave, che però lo ignora, il boy decide di sistemare la sua barca a remi e mettersi in mare
E così partono per il lungo viaggio verso il Polo Sud
“They row south for many days and nights with the boy telling stories all the way. The penguin listened to everything that the boy said”
E finalmente… il Polo Sud! (se notate un “errore” nel cartello sappiate che c’è anche nel libro ;-))
Missione compiuta per il boy, che saluta il pinguino e riparte
“but as he looked back, the penguin looked sadder than ever”
E il boy si ritrova solo, e pensa che ti ri-pensa, capisce che il penguin non si era perso… cercava solo un amico!
Così torna indietro a cercarlo, ma niente da fare.. nessuna traccia del pinguino.
Gli tocca tornare a casa.
“There was no point telling stories because there was no one to listen”
Ma ecco che intravede un puntino in lontananza e avvicinandosi si rende conto che… eccolo! é il pinguino!
“and so the boy and his friend went home together, talking of wanderful things all the way”
THE END
Perchè mi piace? Perchè i disegni ad acquarello sono delicati e semplici così come la storia, che però, secondo me, porta un messaggio meraviglioso: l’amicizia non è quello che noi immaginiamo, ma è una strada percorsa insieme. Ci si scopre amici strada facendo e credo che questa sia una delle scoperte più belle della vita. Quando lo leggo non posso fare altro che pensare a quegli amici che mi sono capitati “davanti alla porta” e la gratitudine è inevitabile.
Come vi ho già accennato, dopo il racconto della storia e l’animazione io ho lasciato spazio alla fantasia dei miei bambini che oltre a ripetere i passaggi salienti si sono poi inventati altri dettagli e altri sviluppi.
Se volete la versione in italiano, si chiama “Chi trova un pinguino…” di Oliver Jeffers.
A chi invece è fissato con l’inglese (come la sottoscritta) consiglio CALDAMENTE anche la versione DVD. La voce narrante è un filo bassa, ma con il tempo la si capisce bene e la resa Tv è fantastica!! Io lo adoro
Buona lettura-recitazione