Questo post fa parte della serie di guest post “My Seasons Corner“ che Shaula ha regalato al Myselfie Cottage e di cui non sarò mai abbastanza grata. Se il mio modo di guardare la mia casa e al mio tempo è cambiato lo devo anche a lei.
Con lei salutiamo l’autunno e ci prepariamo al Natale.
L’estate era agli sgoccioli. Rientrata dalle vacanze giusto qualche giorno prima delle riaperture delle scuole respiravo già quell’aria ricca di ritrovato fermento dei ritorni e dei nuovi inizi. Dopo la lenta indulgenza dell’estate, le sue lunghe e luminose giornate passate all’aperto la voglia di casa e calore si faceva sentire forte.
L’autunno sarebbe arrivato di lì a poco e io ero pronta ad accoglierlo, non mi sarei certo fatta cogliere impreparata.
Sapevo bene anche cosa scrivere per questo post: il ritorno a casa, il calore della cucina, la creatività che si risveglia, le giornate che si accorciano, gli alberi che tingono di sfumature calde, le foglie croccanti sotto i piedi.
E via così, con un’ode alle piccole gioie dell’autunno, che già tante volte avevo cantato.
Una mattina di inizio ottobre, complice il primo malanno di stagione che ha tenuto il mio bimbo a casa dall’asilo (autunno è anche questo, lo sappiamo bene), ho dato il via al tradizionale cambio d’abito a pareti, mensole, scaffali.
Liberata la credenza del nonno da conchiglie e spighe di grano, tolti dalle mensole libri che raccontano di mare e spiagge e pesci, staccate dalla bacheca foto e ricordi delle estati passate per un po’ la casa è stata avvolta da un bianco e vuoto momento di silenzio.
Poi è partita la musica e cominciata la danza, ogni anno uguale eppure sempre nuova, proprio quella stessa sensazione che si prova aprendo la scatola degli addobbi natalizi.
Foto, disegni, libri e filastrocche.
Tutti i nostri tesori ritrovati: foglie di pasta di sale alla cannella, castagne e funghi di panno fatti negli anni passati, gli acquerelli dell’asilo, i ricci di castagne matte, pigne e rametti. “Ehy guarda questo! E questi, te li ricordi?!?” il sottofondo delle nostre chiacchere. “Questo lo mettiamo qui! e questo invece lì” il ritornello.
Una volta finito, c’era solo una cosa da fare, solo un posto dove andare.
Sul divano, con un buon libro, e un coperta.
Non abbiamo certo finito in quel pomeriggio, il resto sarebbe venuto con calma, giorno dopo giorno, la nostra ritrovata creatività avrebbe continuato a vestire le pareti di casa, dalle tasche sarebbero uscite ancora foglie e pigne e ghiande, e le merende in cucina si sarebbero fatte più lunghe e più lente, e più calde.
Non mi restava che sedermi al pc, riordinare le foto, e i pensieri e le parole e scrivere questo post, da mandare qui nel Cottage, per dare il benvenuto a Messer Autunno nelle nostre case.
Invece poi i giorni si sono via via accorciati, e il mio tempo si è ristretto, colta alla sprovvista da nuovi impegni, belli, e imprevisti, meno belli, che la vita a volte ti mette di traverso.
Tempo, ma soprattutto ispirazione, per sedermi al pc a scrivere, faticavo a trovarne.
E ottobre s’è fatto novembre.
E l’autunno, tiepido e luminoso, si è fatto più cupo e freddo.
E ci ha portati fin qui, fin sulla soglia del Natale e della sua attesa.
E ho pensato che se non gli avevamo dato il benvenuto qui, a quest’autunno, potevamo almeno dirgli arrivederci.
In questi mesi ho passeggiato tra le vostro foto, nella gallery a cui abbiamo dato vita assieme su Instagram.
Vi ho visti passeggiare tra foglie secche e farne ghirlande, raccogliere pigne e ghiande, come bambini curiosi in cerca di tesori.
Mi avete ospitata nelle vostre cucine, tra tazze fumanti e leccornie da sfornare.
Ci siamo tenute compagnia, in pomeriggi in cui le nostre mani hanno ripreso a creare, tagliare, cucire e dipingere.
Abbiamo acceso le prime candele, mentre il sole ci salutava sempre un po’ prima.
E spinto lo sguardo nella nebbia fitta, e attraversato boschi e sorriso alla pioggia che finalmente è tornata a scendere.
Ora che dicembre è qui è tempo di salutarci, Messer Autunno.
L’attesa del Natale ti porta via un pezzetto di giorni, facendo suo questo buio sempre più lungo, vestendolo di luci.
Passate le feste, sarà inverno. E ci ritroveremo qui, ad accogliere assieme questa nuova stagione che sa di riposo e contenimento, e di silenzioso lavorìo sotto la terra spoglia.
Un grande grazie a chi ha continuato a partecipare a questo progetto di celebrazione e condivisione di piccoli momenti e angoli quotidiani.
A chi è arrivato strada facendo e a chi vorrà unirsi a noi nei prossimi mesi.
E grazie, sempre, a Rita per l’ospitalità qui nel suo accogliente Cottage.
Vi regalo una poesia, e un po’ di musica, come ricordo di quest’autunno appena passato.
E quanto amo stagione quanto amo i tuoi suoni
I frutti che cadono e che nessuno raccoglie
Il vento e la foresta che piangono
Tutte le loro lacrime d’autunno foglia a foglia
Le foglie
Pestate
Un treno
Che passa
La vita
Che va.
(Guillame Apollinaire)
Copyright: tutte le foto sono di proprietà di Shaula Segato