Questo dovrebbe essere uno di quei post da manuale, quelli che “stai rilanciando un nuovo prodotto, trova il modo di parlarne”, e avevo iniziato con tutte le buone intenzioni, andando a recuperare alcuni testi e appunti su quanto sia importante il Business Plan e la pianificazione-ora-e-sempre , solo che poi mi sono ricordata dell’anno scorso e mi sono dovuta fermare. Si perché l’anno scorso a questo proposito è successa una cosa che non credo di doverti raccontare visto che ci siamo ancora profondamente immersi (sì, sto parlando della pandemia da Covid-19).
Quando la vita si mette di traverso
Il programma di Soggiorno al Cottage prevede che a gennaio ci si occupi del Business Plan, così all’inizio del 2020, con le ragazze del mentoring siamo partite a bomba immergendoci concretamente e in modo molto pratico nei nostri progetti. Peccato che a Business Plan concluso ci siamo ritrovate in pieno lockdown e abbiamo vissuto l’anno che tutti sappiamo.
Davanti a quei mesi di chiusura e ribaltamento di tutto ciò che davamo per scontato, mi sono fatta un migliaio di domande tra cui una che mi sono portata dietro anche nella preparazione della nuova edizione di Soggiorno (e che forse non dovrei scrivere qui proprio nel post di rilancio del mio Quaderno per il Business Plan): ma ha ancora senso pianificare se poi ci toccano imprevisti come questo? Ha ancora senso pianificare nel 2021 se il mondo in cui ci muoviamo è sempre più volatile, incerto, complesso/caotico e ambiguo (queste parole non le ho trovate io, ma formano un acronimo che dagli anni ‘90 descrive il nostro mondo)
La risposta breve è sì, quella lunga è qui sotto e ha a che fare con la consapevolezza più che con la strategia e la capacità di previsione.
Guardare indietro
Ultimamente mi succede molto spesso di guardare indietro, ma non per nostalgia quanto per osservare la strada fatta e decidere cosa tenere e cosa invece non ha più una grande utilità perché nel frattempo le cose sono cambiate. Ho deciso così di rileggere tutti i post che riguardano la pianificazione che ho scritto su questo blog per vedere se ad oggi, alla luce di quello che è successo, sottoscrivo quelle parole o c’è qualcosa che non è più valido.
Perché pianificare (clicca per leggere il post)
Questo è davvero un post da manuale e sì, è un post ancora valido, talmente valido che mi sono resa conto che mentre leggevo mi dicevo “cazzarola, Rita del gennaio 2018 come eri determinata e competente, mi devo decisamente rimettere in bolla” perché una cosa è certa: quando per anni fai la stessa cosa e soprattutto quando ci scrivi pure un quaderno di lavoro, spesso hai la tentazione di pensare che quelle cose le sai già.. salvo poi trovarti con l’affanno.
Solo una cosa mi sento di dire a quella Rita: cara mia, quando parlavi di imprevisti tu non avevi davvero idea di quali fossero gli imprevistio veri. Ora lo sai e sono d’accordo con te sul fatto che avere un piano A molto ben fatto chieda solo alcuni aggiustamenti (come è stato per te), ma per alcune situazioni l’unico piano possibile è ripartire da zero (che è un’opzione dolorosa ma interessante)
Come pianificare (clicca per leggere il post)
Secondo post da manuale (e in questo momento mi sto dicendo anche “porca miseria. quando ho smesso di scrivere post così strutturati?”), qui c’è dentro il metodo che ho utilizzato per i miei primi anni di attività e che per esigenza di pianificazione ho condensato nello mio Planning Park che tanto amo e che, guarda caso, è la ragione per cui sto scrivendo questo post.
C’è solo un appunto che voglio fare: gli strumenti di lavoro dovrebbero fare risparmiare tempo e io a questo proposito, più passa il tempo, più invece che aggiungere tolgo.
E poi c’è la vita (clicca per leggere il post)
Mi ero dimenticata di questo post. Anzi mi ricordavo di aver raccontato la vicenda di Davide e Cuore, ma non ricordavo a quale proposito e bé, ho ringraziato quella Rita di Giugno 2016 perché lei, pur non sapendo il vero volto degli imprevisti che ti segano le gambe stava imparando a viverli. Più piccoli, decisamente più gestibili ma grandi maestri di metodo.
Quindi niente rilancio di Planning Park? Dai su Rita di gennaio 2021 impara dalla tua omonima degli anni scorsi!
Ok, aggiungo solo alcune cose:
- La pianificazione non ha nulla a che fare con la rigidità. tutt’altro, è la mappa da portarsi dietro, ma non deve assolutamente essere scolpita sulla pietra. Molto meglio se fatta a matita e con grandi spazi di movimento. Ecco perché Planning Park è fatto così proprio perché quelle tabelle “classiche da business” sembrano tutto tranne che una mappa o un diario di bordo e per quanto mi riguarda, la forma è funzionale alla sostanza!
- Non so quante volte mi sono sentita ripetere “la cosa bella di Planning Park è che puoi tornarci sopra, lo puoi andare a riprendere per fare il punto della situazione e verificare se e come aggiustare il tiro”. Sì, alla faccia degli imprevisti Planning Park ci ha accompagnato lungo tutto il 2020 (con i dovuti aggiustamenti )
- In un solo quaderno ti ritrovi tutte le cose che ho scritto nei post da manuale, quindi non devi fare nessuno sforzo cercando di capire come mettere insieme le informazioni. Ci ho già pensato io, tu devi solo metterti al lavoro.
E infine una auto-domanda: perché rifare tutto l’impianto grafico di Planning Park dal momento che era già uno strumento valido, utile e ben fatto?
Quando inizio qualcosa di nuovo, ci sono cose che sento il bisogno di fare io per capire cosa voglio davvero e per conoscere i limiti fino a cui posso spingermi. Planning Park poteva rimanere com’era, ma io volevo che fosse ancora più bello, coerente con il nuovo Myselfie Cottage e che fosse “ricreato” dalle mani di una persona che quel percorso l’aveva fatto assieme a me. Ecco perché gli occhi e le mani di Floriana del Ghirigoro Bottega mi hanno restituito un prodotto che è più mio di quello precedente, perché dentro lì non ci sono solo le mie “convinzioni”, ma l’esperienza di chi ha visto la trasformazione che ha portato.
Quindi se ti stai chiedendo “ma lo compro anch’io che ce l’ho già?” bé la risposta è sì, perché così com’è ora non l’hai mai visto!