Devo ammettere che per fare acquisti io spesso mi lascio guidare da Instagram, non tanto dalle mode lanciate su quel canale, quanto piuttosto dalla storia che raccontano i singoli profili.
A questo proposito mi è successa una cosa che mi ha fatto riflettere di nuovo su un tema che, per noi che viviamo di creatività, è sempre una ferita aperta: le copie. Avevo già fatto le mie considerazioni a questo proposito in un post scritto qui ormai un anno fa e sottoscrivo di nuovo tutto, ma volevo aggiungere un pezzetto. A parte la ragazza (di cui continuo a ricevere segnalazioni) che continua a copiare le Myselfie e i sempre più frequenti prodotti simili che stanno nascendo, ultimamente mi arrivano parecchie email di persone che mi chiedono un consiglio perché si sono accorte di essere state copiate. Di solito la domanda più frequente é “come faccio a salvaguardarmi? Devo registrare il marchio?” e la risposta che mi viene sempre da suggerire é “racconta la TUA storia”.
Registrare il marchio ai nostri livelli (che non siamo Chanel o la Disney) secondo me ha una funzione più “valorizzatrice” che di protezione (anche perché registrare il marchio, detto terra-terra, significa appropriarsi di una parola legata ad una tipologia di prodotto, detto questo chiunque potrebbe replicare le nostre creazioni dandogli un altro nome), é un passo utile per esprimere la crescita di un prodotto, la sua stabilità, e l’impegno che ci stiamo mettendo ma non è lo strumento migliore per “difendere” le nostre creazioni. E qui arrivo con l’episodio.
Mentre smanettavo su Instagram alla ricerca di negozi Etsy che avessero prodotti legati alla natura ho incontrato Mariaela. Lei é un’artigiana polacca che crea gioielli di vario genere, con elementi minerali e naturali. Tra tutte le meraviglie che nascono dalle sue mani, io sono rimasta folgorata dai Terrarium che sono una sorta di reliquario della natura. Dopo aver messo il suo shop tra i miei favoriti su Etsy (per tenerne traccia e poter poi decidere quale collana acquistare), un’altra artigiana ha messo il following al mio profilo (io non ho lo shop su Etsy, ho un semplice profilo come acquirente). Incuriosita sono andata a guardare il suo shop e ho visto che anche lei fa “Terrarium”, ma i suoi sono più grandi e in proporzione costano meno.
Sono certa che non siano le uniche a fare questo tipo di collana e non so chi delle due abbia iniziato per prima (potrei indagare ma non mi interessa), non so neanche se una ha deliberatamente preso spunto dall’altra oppure, come spesso accade, hanno avuto un’idea simile senza nessun tipo di malizia. Quello che so é che io ho acquistato da Mariela (una collana più piccola ad un prezzo più alto) e la ragione é molto semplice: Mariela raccontava una storia completa e coerente con i suoi prodotti, il suo profilo Instagram é un mondo magico, nei micro video che fa si vede tutto l’amore per il suo prodotto, i set fotografici parlano un linguaggio che su di me ha una presa immediata, insomma, io volevo “il mondo di Mariaela” non solo la sua collana.
Non metto assolutamente in discussione la bravura, la buona fede e il lavoro dell’altra ragazza (che però ambientava collane di felci su sfondi marini) , metto in discussione il suo racconto .