Devo ammettere che il fatto di non saper usare l’uncinetto ultimamente iniziava a darmi un po’ fastidio perchè ho scoperto che quell’aggeggio non è affatto “roba da anziane”, ma ci ho provato e… non è scattata la scintilla (e i miei tentativi sono stati terribilmente penosi!).
Siccome però io non mi do molto per vinta, non ho gettato la spugna sulla lavorazione dei filati, e ho deciso di provare un altra strada. Così ho conosciuto Caterina (detta anche Caterinetta o Tricotin o Spool Knit) e – come ho detto su Instagram – è stato subito amore!
Ho scoperto che anche molte di voi si sono lasciate conquistare dall’aspetto di questa ragazzina, ma l’utilizzo non a tutte è chiarissimo, così ho pensato di prepararvi un tutorial su come avviare facilmente il lavoro (una volta partiti si può impostare il pilota automatico)
Quello di cui avete bisogno è molto semplice:
- Caterinetta (e ago di legno)
- Uncinetto (evviva, così posso usarlo!)
- Filato (io ho usato la lana ma conto di usare presto il cotone)
Come vedete dall’elenco del materiale io ho usato l’uncinetto al posto dell’ago di legno perchè oltre ad essere più comodo per lavorare il filato, si evita di impigliarsi continuamente ai pelucchi tipici della lana.
Quello che dovete fare innanzitutto è infilare l’uncinetto nel tricotin, agganciare il filo e tirarlo verso il basso facendolo fuoriuscire dal foro inferiore
A questo punto non dovete fare altro che far girare il filo attorno ai ganci come indicato dalle foto qui sotto (vi basterà tenere bloccato il filo solo per o primi due passaggi, dopo di che potrete lasciarlo) avendo cura negli ultimi tre passaggi di far girare il filo al di sopra delle maglie incrociate
Ora che avete creato la struttura portante potete iniziare a lavorare il filato in questo modo:
servendovi dell’uncinetto e partendo dal primo gancio che avete davanti a voi (il terzo in senso anti orario) agganciatevi al filo inferiore (vedi la freccia nella foto 1), tiratelo verso l’esterno (foto 2) e, mantenendo fermo il filato superiore, estraete la maglia inferiore dal gancio (foto 3). Ruotate il tricotin di 1/4 di giro portandovi dietro il filo “libero” (appoggiandolo sul gancio successivo al di sopra del filo precedentemente agganciato) procedete come nel passaggio precedente (agganciate il filo inferiore, tiratelo ed estraetelo dal gancio).
Sicuramente nei primi giri vi sembrerà che il lavoro sia molto molle, ma non dovete fare altro che tirare il filo che fuoriesce dal fondo del tricotin e piano piano quello che vedrete dall’alto darà questo:
Mentre questo è quello che sbucherà dal fondo
Ora non vi resta che chiudere il lavoro in questo modo: tagliate il filo che è ancora agganciato al gomitolo (lasciatene un po’ per sicurezza) sganciate le maglie dai gancetti avendo cura di lasciare i 4 occhielli aperti (figura 1), inserite l’uncinetto negli occhielli (figura 2) e agganciando il filo che è rimasto (figura 3) fatelo passare attraverso gli occhielli (figura 4), non estraete completamente il filo ma agganciatelo nuovamente al filo “sciolto” (figura 5) e estraetelo fino alla fine (figura 6)
Ecco fatto il vostro cordoncino tricotin
“Tutto questo sbattimento per una bisciolina di filato?” direte voi. Sì, perchè la “bisciolina” non è altro che la base per lavori come questo e un’infinità di altre possibili combinazioni
Per dovere di cronaca vi informo che esiste una macchinetta che fa tutto il lavoro da sola (io credo che la infilerò nel prossimo carrello di Amazon), mi sembrava però molto utile imparare a lavorare manualmente con il tricotin perchè prima di tutto è rilassante, ma poi una volta imparata la tecnica la si può applicare a qualsiasi supporto tondo e forato (come i rotoli della carta igienica): questo vi consentirà, per esempio, di lavorare filati che non passano nel tricotin standard offrendovi la possibilità di spaziare nella “produzione” (come vedete qui sotto)