Una casa per creative tenaci.
Autore: Rita Bellati - Data:
Mi capita spesso di dire di essere creativa e di occuparmi di “attività creative”, solo che normalmente il dialogo prosegue con “ah, e cosa fai di creativo? dipingi? disegni?..” o ancora “ah, quindi ti occupi di artigiane?” e quando dico che in concreto “faccio formazione e offro strumenti per libere professioniste che lavorano online”, la faccia che ne segue di solito sottintende un “e cosa c’è di creativo in tutto ciò?”.
E come dargli torto?
Il punto è che quello che che definisce un lavoro “creativo” è sempre associato all’esito visibile di quel lavoro e l’esigenza di dare una definizione a quello che siamo professionalmente molto spesso rende la parola “creativo” decisamente fuori luogo.
All’ultimo giro di Soggiorno al Cottage la porzione di persone considerate tradizionalmente “creative” (es. artigiane, copywriter, fotografe) è relativamente piccolo eppure io so per certo che lì dentro c’è un livello di creatività diffusa che non ha a che fare con quello che si vede, ma con quello che non si vede.
Più vado avanti nel mio percorso e più approfondisco la conoscenza del lavoro degli altri, più io stessa mi ritrovo a domandarmi e a domandare “bè cosa c’è di creativo in tutto ciò? cosa c’è di creativo in un manuale formativo, cosa c’è di creativo nei tuoi accessori? Nei tuoi abiti? Nelle tue visite guidate? cosa c’è di creativo in uno shooting di matrimonio?” certo, il fatto che da un tessuto una persona faccia una gonna può essere considerato creativo, ma sappiamo molto bene che spesso si tratta solo di seguire un modello inserendo delle variazioni o di prendere spunto da qualcosa che esiste già.
E allora? cos’è davvero la creatività?
La mia sorpresa è in una recentissima scoperta che ti racconto qui
Ecco, questo è l’inizio di una ricerca sui processi creativi che mi porto dietro da quasi un anno e che trova nuovi punti di chiarezza dopo ogni dialogo con le mie clienti (e non).
Perché se quello che ci rende diversi – e quindi unici – nel nostro lavoro sono i processi, allora è proprio lì che dobbiamo riportare la nostra attenzione.
Questo concetto di “unicità e diversità” fa parte dei temi di Alveare, quindi se ti interessa indagare cosa ti rende diverso, il consiglio è di andare a dare un’occhiata qui:
Scrivimele qui così posso approfondire il post e condividerle (in forma anonima) con i lettori del blog.