Cara Valentina [ndr. la Myselfie-Guida di questo mese], la parola fine non mi è mai piaciuta.
Ho sempre detestato i saluti, soprattutto quelli che sancivano la conclusione di lunghe e bellissime porzioni di tempo. Se non avessi questo spiccato senso del “cosa va fatto” avrei evitato qualunque situazione che implicava un addio. Avrei saltato tutti gli ultimi giorni di scuola (soprattutto quelli di fine ciclo), avrei lasciato la Spagna la mattina presto e in silenzio senza salutare nessuno, avrei saltato la festa di laurea e avrei evitato tutti gli ultimi giorni di fine stagione quando facevo la cameriera in hotel.
Non mi piacciono gli addii perché non credo nella parola “fine”, anzi, sono fermamente convinta che ogni arrivo a destinazione implica semplicemente arrivare ad un punto dell’orizzonte che non avevi visto quando eri partita e che invece ora appare in tutta la sua promessa perché quel pezzetto di strada fatto, quelle consapevolezze nuove, quei rapporti decisivi ce li portiamo dentro per sempre.
Per sempre.
Ecco Valentina, alla parola fine preferisco il “per sempre” perché è il sentimento più desiderabile che possiamo avere ed è un sentimento tanto più sperimentabile quanto più si è interamente presenti in quello che si sta vivendo.
Il tragitto di Soggiorno al Cottage è finito e questa piena presenza io l’ho sentita soprattutto in me, ecco perché non mi dilungo in cerimoniosi addii, perché qui, nel Cottage, per 6 mesi, ci sono state persone che si sono prese talmente sul serio da cambiare il corso della loro storia, da scoprire davvero di che pasta sono fatte e questo spettacolo non finisce, è solo iniziato.
Non esiste la fine di qualcosa che ci ha profondamente cambiato, esiste piuttosto un per sempre che può essere sperimentato ogni giorno.
Quindi cara Valentina, se sei d’accordo con me io saluterei le ragazze con un “a presto” perché sono certa che ci saranno infinite occasioni di rincontrarci proprio lì, in quel momento delle nostre giornate in cui il desiderio di pienezza fa capolino determinando ogni nostro passo.
Grazie ancora una volta per la tua compagnia.