Cara Veronica [ndr. la Myselfie-Guida di questo mese], che mesi incredibili sono stati questi.
Vorrei raccontarti tanto di quello che è accaduto, ma devo fare uno sforzo di sintesi anche perché questo Diario serve ad una cosa in particolare: fare il punto sul lavoro all’interno di Soggiorno al Cottage e quindi mi limiterò a quello, promesso.
Permettimi però di farlo raccontandoti una cosa che sembra non c’entrare nulla, ma che in realtà spiega perfettamente questi due mesi:
come sia sono settimane che siamo in quarantena per via del Covid-19 e Leti, per recuperare un minimo di contatto con il mondo, si sente quasi tutti i giorni con le sue amiche. Si fanno chiacchierate lunghissime e piene di discorsi tipici di bambine che diventano ragazzine, ma devono farlo misurandosi con una dimensione e degli strumenti mai vissuti fino ad ora. Non era facile prima dirsi pensieri complessi, figurarsi adesso tramite uno schermo dove passano ore a scambiarsi Gif.
Era da qualche tempo però che una sua compagna non compariva in video, Leti continuava imperterrita a chiederle di esserci all’appuntamento su Skype del gruppetto di classe ma niente, la risposta era sempre vaga e l’assenza ripetuta. Per giorni ha provato a scriverle in privato chiedendole se c’era qualcosa che non andava, ma non ha ottenuto risposta.
Toccata dalla sua preoccupazione ho provato a ipotizzare che magari il video o il telefono non erano la forma giusta per parlarle, e così le butto lì l’idea di scriverle una lettera con carta e penna.
Il giorno dopo approfittando di una visita assistenziale a mia mamma (che si é rotta un piede) faccio la postina, metto la lettera nella buca e scappo via per non rovinare la sorpresa.
Quello che è seguito è stato qualcosa di commovente per lei e per me: la scoperta che una cosa così fuori dal tempo sia la risposta al bisogno di vicinanza di questo tempo.
Ecco cosa sono stati questi due mesi di consulenze: la possibilità di sperimentare che la comunicazione è una relazione in cui scegliere con cura non solo le parole ma anche il mezzo perché l’altro, il destinatario del messaggio si senta così capito, così abbracciato da non poter fare altro che ricambiare.
Non ho fatto consulenze con carta e penna, ma ho spento Instagram e mi sono dedicata alle ragazze del Soggiorno sperimentando una possibilità di vicinanza che mi pare abbia fatto sbocciare in loro nuove consapevolezze così vitali in questo momento.
Ancora una volta ho capito che esserci esclusivamente per qualcuno può davvero fare la differenza.
Il lavoro con te è concluso cara Veronica, ma so che continuerai ad essere una presenza discreta perché sia sempre più possibile vivere un’armonia dentro alla vita.