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Myselfie Cottage

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Fallo e basta

Autore: Rita Bellati - Data: Ottobre 11, 2018

La maternità per me è stata una rinascita. Considerazione scontata (ultimamente dico un sacco di banalità), ma per quanto mi riguarda non ha voluto dire tanto generare chissà quali e quante nuove idee, ma è stata rigenerante nel modo con cui ho deciso di rimettermi in pista.

Abolire il dovere

A luglio partivo per la montagna con la mia famiglia ed in cuor mio mi dicevo che entro due mesi sarei dovuta tornare al lavoro con qualche lancio o offerta di quelle grosse e avrei dovuto sistemare/aggiornare le offerte già esistenti. Ne avevo in mente un paio, le avevo pianificate all’inizio dell’anno, e mentre mi dicevo “sì eco devi mettere a punto questo e preparare quell’altro” ero ancora lì, in montagna, con la mia famiglia, tre bambini esploratori, una bimba di un mese, degli amici come compagnia e un panorama bellissimo. E’ stato a quel punto che ho capito fino in fondo che mi stavo perdendo di nuovo il bello del mio lavoro e cioè la possibilità di dire “no, questo invece non lo faccio”.

Così mi sono goduta l’estate senza fare nulla per un rientro al lavoro con i fuochi d’artificio, non ho fatto nulla di quello che la Rita-stakanovista aveva deciso che avrei dovuto fare, mi sono svuotata totalmente dal dovere e ho messo un bel cartello nel mio cervello che diceva “non è il momento di pensarci”. E’ stata una delle estati più belle della mia vita (ma forse lo dico tutte le estati XD), una di quelle fatte davvero di libertà e spensieratezza.

Ripartire dall’entusiasmo

Se è stata così feconda è perché, nonostante fosse vuota di lavoro, è stata piena di domande; domande su quello che voglio fare da grande e sull’insufficienza del dedicarmi solo ad Instagram, domande sul valore che voglio offrire e sui talenti che so di avere, domande sui pezzi di cui sono fatta e della cornice che li può contenere tutti quanti, domande sul senso di alcune intuizioni e sulla strada da percorrere per prenderle sul serio,. Ecco, ho deciso di partire da lì, dalle intuizioni e dalle idee strambe che ne sono nate, mi sono impegnata molto per mettere a tacere la signorina Rottermeier che è sempre lì a dirmi “Rita, questa cosa andrebbe fatto meglio, prima impara a farlo bene, questa qui è una scemenza, riprendi la pianificazione che hai deciso all’inizio dell’anno, non uscire dal seminato senza sapere dove ti porterà”, ho guardato l’entusiasmo e il divertimento che mi suscitavano certe idee e mi sono detta “fallo e basta” (sì è lo slogan della Nike e sì, avevano ragione!).

E così i pezzi hanno iniziato a ricomporsi, ho iniziato a vedere la cornice di quello che desidero sia il mio fare, ho capito un po’ di più cosa mi interessa, io chi sono e che possibilità ci sono per me, mi sono anche detta che il mio lavoro, quello che voglio fare da grande  forse non ha ancora un nome, ma in fondo è stato così per tutti, per i fabbri che hanno iniziato per primi a lavorare il ferro e per le vetriniste che per prime hanno abbellito quegli spazi a vetri che accoglievano in negozio.

Le cose prima esistono, poi si chiamano per nome.

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Categoria: Cosa ho imparato, Creatività, Ispirazione e tempo libero, solopreneur, Suggerimenti per piccole attività

Un anno fa salutavamo i campi sul naviglio per par Un anno fa salutavamo i campi sul naviglio per partire verso l'ignoto (foto 2 e 3). Ognuno si portava nel cuore un'emozione diversa, anzi certamente più di una: curiosità, paura, rabbia, gioia, incertezza, tristezza, nostalgia, dolore... Non abbiamo cancellato neanche uno di quei sentimenti, li abbiamo accolti uno per uno dandogli lo spazio che si meritavano e lasciando al tempo il compito di metterli in ordine. Un anno fa sceglievamo una nuova vita non perché quella vecchia non ci piacesse, ma per educarci ad allargare l'orizzonte del già saputo, del "si fa così", delle domande, delle possibilità. Questa è la promessa che facciamo ogni giorno: non adagiarci mai e continuare ad allargare quell'orizzonte perché la vita è più grande di quello che crediamo. 
Con questa puntata termina #ogni18alle18 e questo profilo dopo 7 anni di onorato servizio va in pausa fino a data da destinarsi (prometto che ritorno se capisco di avere qualcosa di utile da dire per voi è per me). Come dice il titolo di un libro "Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa", voi prendetevi cura della vostra. Grazie di cuore per questi anni e per avermi accompagnato fino qui, non avete idea di quanto vi sia grata.
[Sì i ragazzi sono decisamente cresciuti! Grazie a zia Amaia per la prima foto, abbiamo tagliato lo zio Marco solo per esigenza narrativa ma lo abbiamo rimesso al suo posto nell'ultima foto]

LE ULTIME COSE CHE HO SCRITTO

  • E vissero felici e contenti
  • Ho deciso: chiudo il Blog
  • Il tuo pubblico (forse) esiste già
  • Non è questione di tempo
  • Riflessioni dopo un anno di “corsa”

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