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Funzionare (ovvero farsi vicino)

Autore: Rita Bellati - Data: Gennaio 28, 2016

Ultimamente ci sono persone che mi ripetono “cavolo, il tuo lavoro ha subito un’impennata, si vede che funzioni“. Davanti a questo tipo di affermazione di solito  nasce in me un accenno di disagio, non come ingratitudine, sia chiaro, ma come senso di inadeguatezza.

Non è facile dirsi “è vero, questa cosa è andata bene! Brava”, per me non lo è affatto, faccio fatica a vedere il successo, quello fatto di piccoli traguardi, di cose piccine perché mi sembrano sempre da migliorare, ancora da sistemare.  Ma ancora una volta ho deciso di pensarci su e ho capito che per me il “funzionare” non ha a che fare con l’esito, ma con il percorso, in fondo funzionare non è altro che qualcosa che cammina, qualcosa che gira, un aggeggio che è messo in moto; “la macchina funziona”, non significa che è arrivata a destinazione, ma che ha tutte le facoltà per mettersi in moto e fare un percorso. Oddio allora sì è vero, io funziono!

Funzionare_temperino_Faccioedisfo

Poi ho fatto un passo in più e ho capito che perché il funzionare diventi un movimento, occorre qualcosa che dia il via (come per un temperamatite ;-)); ecco, la vera scoperta di tutta questa faccenda,  quella che davanti al “ma tu funzioni!” mi fa dire “sì” senza timore di sembrare autocelebrativa:  io funziono perché sono messa in moto, e guarda caso,  la scintilla che accende tutto non sono io. Quello che ormai costantemente guida il mio lavoro è il desiderio di essere in rapporto con te che stai leggendo, con chi mi dedica del tempo sui miei canali Social, con chi acquista i miei prodotti. Questo legame costante e fedele per me sta diventando imprescindibile, non come strumento di conferma delle mie abilità, ma come occasione per conoscere di più il cuore delle persone e quindi il mio. Funzionare per me significa “farmi vicino”.

Ma in fondo è così per la vita intera: posso procedere per inerzia, come se fossi io a muovere tutta la baracca,  ma prima o poi questa forza non sarà più sufficiente; per funzionare ho bisogno di tornare all’origine a quello che mi garantisce una spinta costante e continua e quell’origine desidero custodirla, averne cura, guardarla per essere più me stessa.

Per funzionare.

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Categoria: Il mio Diario

Un anno fa salutavamo i campi sul naviglio per par Un anno fa salutavamo i campi sul naviglio per partire verso l'ignoto (foto 2 e 3). Ognuno si portava nel cuore un'emozione diversa, anzi certamente più di una: curiosità, paura, rabbia, gioia, incertezza, tristezza, nostalgia, dolore... Non abbiamo cancellato neanche uno di quei sentimenti, li abbiamo accolti uno per uno dandogli lo spazio che si meritavano e lasciando al tempo il compito di metterli in ordine. Un anno fa sceglievamo una nuova vita non perché quella vecchia non ci piacesse, ma per educarci ad allargare l'orizzonte del già saputo, del "si fa così", delle domande, delle possibilità. Questa è la promessa che facciamo ogni giorno: non adagiarci mai e continuare ad allargare quell'orizzonte perché la vita è più grande di quello che crediamo. 
Con questa puntata termina #ogni18alle18 e questo profilo dopo 7 anni di onorato servizio va in pausa fino a data da destinarsi (prometto che ritorno se capisco di avere qualcosa di utile da dire per voi è per me). Come dice il titolo di un libro "Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa", voi prendetevi cura della vostra. Grazie di cuore per questi anni e per avermi accompagnato fino qui, non avete idea di quanto vi sia grata.
[Sì i ragazzi sono decisamente cresciuti! Grazie a zia Amaia per la prima foto, abbiamo tagliato lo zio Marco solo per esigenza narrativa ma lo abbiamo rimesso al suo posto nell'ultima foto]

LE ULTIME COSE CHE HO SCRITTO

  • E vissero felici e contenti
  • Ho deciso: chiudo il Blog
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