Ci sono giorni in cui vorrei smettere.
Vorrei smettere di guardare Todoist (l’app che uso per stabilire cosa dovrei fare in quella giornata) chiedendomi se e come riuscirò a fare quello che c’è scritto.
Vorrei smettere di dover dire implicitamente a mio figlio più piccolo che non posso giocare con lui con il risultato di trovarmelo spiaggiato addosso per la noia.
Vorrei smettere di ritrovarmi ad ascoltare i miei altri due bimbi al rientro dall’asilo solo con metà della mia attenzione perchè contemporaneamente sto pensando a quando riuscirò a finire quello che c’era scritto sul benedettissimo Todoist.
Vorrei smettere di ritrovarmi a guardare la casa che pian piano implode per il disordine.
Vorrei smettere di lavorare fino all’1 di notte (anche perchè il risultato è che programmo la consegna della newsletter alle 9 di sera invece che di mattina – cosa realmente accaduta e mi scuso!);
Vorrei smettere di comprare e-book che non riesco a leggere perchè devo evadere degli ordini o preparare un tutorial o correggere i compiti di Colibrì.
Vorrei smetterla di guardarmi allo specchio pensando che mi sto trascurando, che dovrei mangiare meglio e forse andare da un nutrizionista.
Vorrei smetterla di offrire a mio marito il peggio di me (quando è l’unico a meritarsi il meglio)
Ci sono giorni in cui la lacrima facile è in agguato e evito di sbattere gli occhi perchè so che accenderò la miccia; sono i giorni in cui vorrei un lavoro normale, senza partita Iva e senza troppe pretese, che non mi occupi tutto lo spazio libero di cui dispongo con il risultato di lavorare 12/13 ore tra giorno e notte. Sono giorni in cui mi chiedo se ne valga la pena perchè, sebbene tutto dica che la mia strada lavorativa va evidentemente in questa direzione, mi accorgo che forse sto perdendo per strada pezzi di vita, assieme a gusto e passione.
Ci sono giorni in cui non c’è incoraggiamento che tenga, non c’è strategia, metodo o suggerimento che sia sufficiente a levarmi di dosso la sensazione di essermi persa. Ci sono giorni determinati da un solo sentimento: la nostalgia. La nostalgia di me stessa, la nostalgia di un centro che tenga tutto insieme, che non levi la fatica ma ne chiarisca il senso.
E allora perchè non smetto? Potrebbe essere un’opzione, ma io sono una di quelle che davanti a dei segni preferisce andarci fino in fondo, perchè rinunciare è facile ma io ho sempre ritrovato me stessa lottando.
Oggi è uno di quei giorni in cui vorrei avere tutto chiaro, ma probabilmente è anche uno di quei giorni in cui la cosa più chiara è che