Credo che Laura sia parte della mia web-vita da sempre, una di quelle persone che hai la fortuna di incontrare appena metti piede in un luogo che non conosci; ho sempre amato la sua delicatezza e quella generosità nel regalare il suo mondo tipica di chi non teme di essere copiata perché quello che crea e dipinge è racconto di sé (e quindi ineguagliabile).
La nostra attività online è cresciuta e migliorata nel tempo, ma su binari paralleli perché di fatto ognuna è sempre stata nel suo mondo, finché a Natale Laura mi ha regalato una “Rita” che mi ha stupita e cambiata.
La piccola Rita mi ha stupita perché “guardarsi da fuori” ti aiuta a capire cosa vedono gli altri (e quello che vedevo mi piaceva) e cambiata perché mi crucciavo da giorni per trovare un input che mi guidasse nel lavoro del Myselfie Cottage, che desse forma e prospettiva al tutto e quella Myselfie di carta era finalmente la risposta. La nascita della nostra collaborazione avete iniziato a vederla con Valentina e tra qualche giorno vi svelerò i nuovi passi che ci accompagneranno per tutto l’anno.
Sono grata perché, come ho già detto qui, mi rendo conto che il Cottage diventerà tanto più bello quanto più offrirà spazio a chi fa della bellezza il metodo del suo lavoro.
Per farvi conoscere un po’ di più Laura e il suo mondo, ho pensato di fare due chiacchiere con lei (che mi hanno fatto capire ancora di più perché lei è proprio “il genere del Cottage”):
Laura è moglie, mamma, insegnante, illustratrice, ma trovo che queste definizioni siano sempre riduttive. Chi è davvero Laura?
Hai ragione chiudere se stessi dentro a delle categorie non è mai descriversi davvero. Preferisco pensare a me stessa come ad un contenitore di sogni, di determinazione, di umori variabili a seconda della situazione. Dentro, come tutti del resto, ho un mondo vastissimo e mi piace sentirmi esploratrice e mettermi sempre alla prova. In sintesi diciamo che Laura è una quasi quarantenne che per fortuna ricorda ancor bene cosa vuol dire avere quindici anni.
Quando hai capito che l’illustrazione era la tua strada?
In realtà ho capito, ma non so dirti quando, che illustrare è qualcosa a cui non posso rinunciare. Quando dipingo mi sento come i bambini che per la prima volta restano in equilibrio con la bicicletta dopo aver tolto le rotelle e scoprono che non vorrebbero smettere più di pedalare con il vento tra i capelli. Ad oggi sono sicura di essere sulla strada giusta, sono sicura di non voler cambiare direzione nonostante tutte le difficoltà di questo mestiere.
Tu dipingi principalmente ad acquarello, cosa ti affascina di questa tecnica?
Gli acquerelli sono giochi di trasparenze sovrapposte, non vanno stesi con il pennello, loro viaggiano da soli quando trovano la superficie adatta. Sono la tecnica pittorica che meglio si presta a mettere su carta sogni, ambientazioni fiabesche, pensieri magici. Gli acquerelli degli illustratori che amo sono poesie a colori. Quel tipo di dipinto è la mia massima aspirazione.
Come nascono le tue illustrazioni, da cosa o da chi trai ispirazione?
Di solito nascono da una storia immaginata, da un racconto fatto dai miei bambini, altre volte invece prendo spunto dalla natura che in ogni sua manifestazione è poesia. Da un’illustrazione mi aspetto che susciti meraviglia e stupore come solo i bambini e la natura sanno fare. Poi ci sono illustratori che mi incantano, che mi rapiscono con la loro bravura. Allora compro i loro libri e studio le loro tavole nei dettagli, cerco di capire come sono arrivati a qual risultato e poi sperimento e mi metto alla prova cercando di trovare un mio stile.
Qual è l’illustrazione a cui sei più affezionata?
Le amo tutte, non di tutte sono soddisfatta intendiamoci, ma con alcune ho un legame speciale. Una a cui tengo particolarmente è quella della bimba in barca sul lago, forse perché ogni volta che mi passa sotto gli occhi mi regala una pausa dalla vita veloce di tutti i giorni. Quella bimba sono io quando mi prendo una pausa dal mondo.
Il tuo blog è pieno di tutorial, perché regali così tanto di te?
L’arte non può chiudersi al mondo, è un dono che si fa a se stessi e agli altri. Mi piace che le persone che entrano nel mio blog ne escano pensando che chiunque può creare bellezza, chiunque può con pochi passi realizzare qualcosa che regala un’emozione a qualcun’altro.
Il blog è nato non in seguito a un progetto definito a tavolino, ma è cresciuto a poco a poco e si è fatto da solo, una pennellata dietro l’altra ho constatato che le persone sono più felici se in cambio di niente ricevono qualcosa di bello che possono anche loro riprodurre.
Ad oggi hai già pubblicato due libri, vuoi parlarcene? quali sono i tuoi progetti?
Scrivo storie da sempre, a volte in realtà non le scrivo, ma non ho paura di dimenticarle perché confido che prima o poi le metterò su carta o in parole o in disegni. Il primo libro “Dal prato al cielo” è un racconto che ho scritto per mia figlia, la prima storia che ho creduto fosse all’altezza di una pubblicazione. L’ho illustrata e poi ho cominciato a bussare alle porte delle case editrici.
Il secondo libro, “Ci sono gli alberi..ci sei tu” in uscita a fine marzo, è un altro traguardo che esce dal mio cassetto dei sogni.
Trovare case editrici interessate è la parte più complessa per una che come me è solo una piccolissima goccia in un vastissimo mare. Però vale la pena tentare, vale la pena prendersi qualche porta in faccia. Nei progetti di lavoro, al primo posto, c’è il desiderio di altri libri per bambini. Pubblicare in veste dii autrice-illustratrice è la mia più grande ambizione, quello per cui lavoro ogni giorno con costanza.
Ci racconti la tua giornata?
Come per la maggior parte delle donne, piena, pienissima e mai abbastanza lunga per riuscire a fare tutto. Parto con la sveglia delle 6,20 che mi dà mio marito, un caffè davanti all’agenda col programma della giornata e poi mi dedico ai miei bambini. Molte ore del giorno le investo nella scuola primaria, dove lavoro da diversi anni come docente di sostegno. Un lavoro incredibile, meraviglioso, un modo per mantenere sempre vivo lo spirito bambino che mi tengo stretto. La pausa pranzo è un momento brevissimo e che dedico al mio lavoro di illustratrice, poi di nuovo scuola per il pomeriggio e verso sera dopo i vari impegni dei miei figli mi dedico alla cena e poi di nuovo ai bimbi. La giornata si conclude con un libro letto ad alta voce ai bambini insieme a mio marito: é da sempre il nostro modo per chiudere serenamente la giornata. La loro nanna coincide poi con le illustrazioni che riprendo in mano fino a che riesco a resistere. Ogni giornata è tanta fatica e tantissimo impegno, come per ogni mamma che lavora.
Ho la sensazione che la tua vita sia frenetica come la mia. Tu come fai a rallentare, cosa fai per rilassarti, per dedicarti del tempo?
Questa purtroppo è la parte dolente della mia vita, ancora fatico a rallentare perché ogni volta che raggiungo un traguardo ho voglia di ricominciare un nuovo viaggio, di vedere e provare cose nuove. Quando riesco a fare le cose che ho in testa mi sento felice, ma riesco a viaggiare veloce solo perché alla fine di ogni giornata, anche la peggiore delle giornate, mi rigenero dedicandomi alla mia bimba e al mio bimbo. Loro sono la mia fonte inesauribile di energia. E poi dipingere è da sempre un modo per dedicarmi a me stessa, per rilassarmi facendo ciò che amo.
Cosa ti piace del Myselfie Cottage?
È Un luogo in cui il tempo sembra sospeso, in cui mi sento a mio agio. I colori, i toni pacati, la simbiosi con la natura si sposano benissimo con le illustrazioni che cerco di realizzare. Mi piace la semplicità con cui si viene accolti quando vi si entra.
Ci suggerisci un tutorial adatto allo spirito del Cottage?
Direi che queste card sono per semplicità e stile un tutorial adatto allo stile del Cottage.
GRAZIE DI CUORE LAURA, ci sentiamo a brevissimo perché dai tuoi pennelli è nata una nuova “abitante” del Cottage che non vedo l’ora di far conoscere a tutti.
Un abbraccio
N.B. Tutte le immagini sono di proprietà di Laura Cortinovis