Oggi ho deciso di remarmi contro (o forse no), ma, dal momento che è una cosa che ho sempre pensato e che sta diventando sempre più evidente, mi sembrava giusto dichiarare apertamente che non possiamo pensare di mettere tutto il nostro lavoro di comunicazione solo in mano a Instagram.
I limiti di Instagram
Instagram è un social network (se si può ancora definire così) e, in quanto tale, è controllabile da noi in minima parte; possiamo educarlo, settare bene le impostazioni, lavorare bene ai contenuti, ma di fatto il suo funzionamento è deciso e stabilito da chi ne possiede la proprietà. Per questa ragione c’è una grossa componente che è fuori dal nostro controllo e che quindi in qualche modo subiamo. Ci sono in particolare due elementi secondo me che sono oggettivamente “ingovernabili” da noi:
- L’algoritmo. Come vi ho già spiegato altre volte questa parola complicata definisce semplicemente il meccanismo che ne regola il funzionamento. Fino ad un paio di anni fa crescere su Instagram era abbastanza semplice perchè l’algoritmo era molto basic: mostrava i profili e post in ordine cronologico, c’erano dei profili suggeriti (un team selezionava un gruppo di profili che i nuovi iscritti dovevano seguire per attivare il profilo), il rapporto followers/interazioni era abbastanza equilibrato. Da un paio di anni non è più così, ci vengo o mostrati profili secondo criteri legati al nostro comportamento all’interno del Social (viene registrato cosa ci piace e cosa non ci piace, quali profili seguiamo, quali foto salviamo, quali profili andiamo a visitare di proposito ecc..) e spesso ci perdiamo moltissimo di quello che ci piace o potrebbe piacerci e viceversa, i nostri followers se smettono per un attimo di interagire con noi ci vedranno molto più raramente o smetteranno di vederci nella loro news feed.
- Instagram conta al momento 800milioni di utilizzatori attivi al mese. Questo significa che là sopra c’è un sacco di gente e spesso i trend visivi rendono i profili molto simili, i contenuti preconfezionati sempre meno “interessanti” o tendenzialmente ripetitivi e i profili senza una strategia di comunicazione ben chiara sempre più lenti nella crescita.
Come compensare i limiti di Instagram
Innanzitutto, partendo da Instagram stesso, cerchiamo di lavorare al meglio alle parti in cui siamo noi ad avere il controllo facendo il possibile per:
- Trovare uno stile di comunicazione visiva che sia nostro (se non ce l’hai ancora Cindy può insegnartelo)
- Fissarci degli obiettivi di comunicazione
- utilizzare IGstories e IGLive come strumento complementare al profilo e non come due canali separati
- Aggirare le scelte dell’algoritmo utilizzando tool esterni come INK361
- NO, DA ME NON SENTIRETE MAI UNA FRASE COME “UTILIZZATE I POD E I BOT” e le ragioni le ho dette chiaramente in un post e non mi stancherò mai di ripeterle
E in secondo luogo, ma ormai fondamentale, dobbiamo fare in modo di aggiungere almeno un canale di comunicazione proprietario (meglio due) in cui siamo solo noi a determinare o meno il nostro seguito e di cui deteniamo la quasi totalità del controllo. Di cosa sto parlando? Del blog e della newsletter.
Il blog
Ho questo blog dal 2013, sono cambiate tantissime cose da quando ho iniziato a scrivere, sono cambiata io ed è cambiata la tipologia dei contenuti. Quello che non è cambiato è il desiderio di offrire un luogo in cui avere lo spazio adatto per raccontare per bene chi sono (con testi e foto) e soprattutto continuare ad essere utile. L’utilità ha molte facce, può essere un progetto creativo, un consiglio di acquisto o un episodio in cui permettere di immedesimarsi. Il focus devono sempre essere i lettori, o meglio, noi in relazione con i lettori. Instagram questa cosa la riesce a fare in piccolissima parte, può essere il gancio, ma non la destinazione.
La newsletter
Sono certa che abbiate notato anche voi un esplosione di “iscriviti alla mia newsletter!“, proprio per sopperire a queste continue variazioni dei social network, ma proviamo ad osservarci in azione? A quali newsletter ci iscriviamo? Quali leggiamo con piacere? Quali abbiamo spostato nella tab “principali” per spiegare a gmail che non vogliamo perdere quella mail? Sono quasi certa che la risposta sia “quelle che mi offro o qualcosa sia quando mi iscrivo che quando leggo“. Anche in questo caso quel “qualcosa” ha molte forme ma una cosa e certa: stiamo chiedendo le chiavi di casa ad una persona, chiediamoci quanto vale questo scambio (diamogli anche un valore in euro per farci un’idea), e cosa possiamo offrirgli in cambio (un regalo, uno sconto, offerte esclusive, corsie preferenziali)… quelle sono le persone che ci vogliono a casa loro. Trattiamole bene!
Insomma, mi sto remando contro visto che offro servizi principalmente legati ad Instagram? No, non credo, ho molto di più da dare e l’instabilità di Instagram non mi fa paura. Non abbiatene neppure voi e cercate la vostra strada per poggiare su un terreno stabile.