[sono in ritardo di ben due settimane nella scrittura di questo post.. nel frattempo in Italia siamo di nuovo in quasi-lockdown e a questo giro nessuno canta sui balconi]
– Segue dalla puntata precedente –
Non c’è stato un momento preciso in cui mi sono detta “da adesso in poi vorrei usare Instagram in un altro modo”, è stata più che altro una lotta ad intermittenza che è durata diverso tempo, una lotta fatta soprattutto di periodi di stacco dichiarato (esattamente un anno fa staccavo da Instagram per tre mesi) oppure di assenze non premeditate, come di chi ha sempre frequentato un certo giro e poi inizia a conoscere altra gente e piano piano si fa vedere di meno da quelli della “vecchia compagnia”.
Ecco io credo proprio che la questione di fondo non sia proprio questa: qualcosa è cambiato, io sono cambiata.
Come sono cambiata io
Ho iniziato ad avvertire “aria di cambiamento” quando mi sono sorpresa a cercare su Google “business without social media” senza trovare nulla di davvero risolutivo.
Più che delle tecniche cercavo casi esemplari di cui studiare il percorso, ma i contenuti che mi restituiva il motore di ricerca erano molto poco incoraggianti perché a parte cose che sapevo già (i.e. quali strumenti alternativi usare), la maggior parte delle informazioni che recuperano indicavano strumenti per rendere la gestione Social automatica ma mai decisamente esclusa dalla scelte di marketing.
Nel frattempo mi immergevo con sempre maggior passione allo studio specializzato sui talenti, iniziavo a muovere i primi passi per aprire un nuovo ramo della mia impresa (quello legato alla consulenza esclusiva sui talenti per cui sito preparando un sito ad hoc) e avevo sorpassato già diverse volte il blocco da “no, io non uso le sponsorizzate su Instagram” rendendomi conto con grande sorpresa che in realtà, usare l’adv su Instagram porta risultati interessanti.
Così mi sono detta che era tempo di prendere sul serio quella ricerca di una possibilità diversa di fare marketing e, come quando non trovi il sentiero, ma vuoi arrivare alla meta, l’opzione rimane solo una: essere tu quella che crea il sentiero (perlomeno per te)
Così mi sono detta che forse quello che dovevo fare era prendere una decisione e imparare dalle conseguenze.
Qual è la meta
“ok Rita, dove vuoi andare?” è una domanda che mi sono dovuta fare. Un po’ come nella nostra decisione familiare di andare a Tenerife (ndr. sì, se tutto va bene andiamo a vivere a Tenerife, è una cosa che sto raccontando in newsletter) prima è arrivato il desiderio di partire e poi la scelta della destinazione, non perché fosse indifferente il dove, ma perché io sono fatta così: è il desiderio di cambiamento che se guardato bene mi suggerisce la meta.
Così alla luce di quel desiderio di fare marketing senza social media, mi sono fatta il mio elenco di considerazioni utili per rendere meno astratta quella voglia di cambiamento:
- Da quando faccio il Soggiorno al Cottage mi sono resa conto che desidero dare sempre più spazio a conversazioni personali e “protette” e a piccoli gruppi di lavoro condiviso. Per come si è evoluto il mio lavoro e per come rispondo al bisogno di “svolta” delle persone la modalità che mi riesce meglio è quella di essere una compagnia disponibile ma lontana dal rumore diffuso dei Social che molto spesso ti spinge con insistenza per diventare qualcuno che in realtà non sei o non vuoi essere per davvero.
- Non voglio più produrre contenuti “organici” (quelli non sponsorizzati) la cui vita dura quasi meno di quella di una farfalla. Voglio creare contenuti durevoli quanto il mio post sul costume di sdentato (che a volte mi fa vergognare un po’, ma mi ricorda che Google è fedele visto che questo post circola ancora)
- Non voglio più favorire il consumo compulsivo di contenuti, voglio dedicare tempo ai contenuti che creo perché siano un intero da poter gustare seduti a tavola e non degli stuzzichini da prelevare distrattamente dal vassoio del cameriere in corsa.
- Se c’è una cosa che i miei talenti mi ribadiscono ogni volta è che lavoro male se c’è competizione e non voglio conquistare le persone con l’iper presenza o la condivisione spinta. A questo punto del mio percorso professionale non voglio capitare davanti ad una persona mentre scrolla su Instagram, o meglio, lascio uno spiraglio perché questo accada con le sponsorizzate, ma voglio esserci dove uno sta già cercando, voglio esserci per chi dentro ad un punto di dolore si è messo alla ricerca di una soluzione che ancora non conosce ma che desidera che esista. Questo detto terra-terra significa che io prima di tutto devo esserci per Google e significa che occorre che io scriva non solo sul sito, ma anche sul blog (e qui riconfermiamo il punto 3)
- Voglio tempo libero, ma non solo libero dalle mansioni, ma anche libero dai risultati, dalla performance, dal racconto a tutti i costi, dalla condivisione real time, dall’invasione dello spazio familiare, dall’interruzione dei flussi creativi, dalle bolle di interesse che creano realtà “su misura” che ti illudono che la vita sia solo quella.
- Voglio essere la prima che dice ai miei figli “è vero, lo fanno tutti ma a te serve, piace, interessa?”
Quindi è una fine o un inizio di stagione?
E’ la fine di quello che ho fatto fino ad ora, è la fine di quello che funziona per gli altri ma non più per me, è la fine del “devi pubblicare” dei “devi fare le stories” dei devi essere connessa.
Ma è anche l’inizio di una nuova fase esplorativa perché, come dicevo prima, l’unica opzione disponibile è prendere una decisione e imparare dalle conseguenze.
E la decisione non è chiudere Instagram ma usarlo secondo le mie regole (che ho scritto nella bio del mio profilo)
Alcune FAQ emerse dopo aver comunicato questa decisione
Cindy è stato il metodo che mi ha fatto arrivare qui, e qui è un bellissimo punto di arrivo e ripartenza. Grazie a Cindy ho strutturato il mio lavoro e ho capito meglio quello che so fare per gli altri; per me è lo strumento migliore che uno possa utilizzare se desidera usare Instagram senza morirci dentro (perché attenzione: le mie decisioni non sono le tue)
Ho un file Excel in cui ho salvato tutte le persone/profili che seguivo. Ogni volta che mi viene in mente qualcuno lo vado a cercare (non solo su Instagram)
Quegli incontri ci sono stati perché ho deciso di esserci, ora decido di essere altrove, vorrà dire che certamente farò altri incontri altrove. (e questo mi rendo conto che vale anche per la vita)

Commenti al post
Cara Rita, io opero in due ambiti che in comune hanno il settore agricolo. Oggi ti leggo e "plin", si è illuminata la lampadina: ma è davvero necessario usare i sociali per vendere, in special modo quando si tratta di prodotti agricoli a chilometro zero? E così hai installato in me questo ragionamento che trovo davvero interessante e pioniere - si può dire. Grazie Rita per continuare a condividere con noi i tuoi passi, i tuoi pensieri. A presto
Ciao Rita, il punto 5 e 6 li trovo fondamentali. Io non ho mai avuto un business o un successo attraverso i social media e non ho mai tentato, perché non ho voglia di farmi rubare il mio real time da un real time, la mia identità da un sistema fatto di immagine data di sé attraverso foto e video parziali, costruite, messe in scena. Vedo come negli adolescenti con i quali lavoro tiktok e tutti i video prendono il posto delle reali relazioni. Sempre a filmare e postare. Ho cancellato facebook e uso instagram con regole più ristrette. Comunque mi sembra che gli strumenti educhino al like, all'attesa del commento di altri. Impongono la tendenza a pubblicare di se come se si scrivesse al famoso caro Diario...che però stava chiuso sotto chiave. Il tuo viaggio a riappropriarti della tua voce interiore, dei tuoi tempi é davvero un bel viaggio, rivoluzionario. Anche io lo faccio. Perché a mio figlio di 5 anni voglio dare l'alternativa.
Ciao Rita, capisco la tua decisione. Mi sono chiesta diverse volte come poter avere clienti senza l’uso dei social (ma poi quanti dei miei clienti mi hanno trovato qui?) e come costruire un business parzialmente offline. Mi sono stufata di scrivere sui social per avere like e cuori da fornitori e colleghe. A che pro? Far vedere che ci sono e che lavoro? Hai innescato una riflessione e la voglia di fare qualcosa che sia più a misura di me. Grazie per aver condiviso. Spero di trovare la mia via..riflettendo e mettendomi in ascolto. Voglio fare tutto questo con le mie regole del gioco.
E tu, hai domande o commenti su quello che hai appena letto?
Scrivimele qui così posso approfondire il post e condividerle (in forma anonima) con i lettori del blog.