Questo post fa parte della serie di guest post “My Seasons Corner” che Shaula ha regalato al Myselfie Cottage e di cui non sarò mai abbastanza grata. Abbiamo iniziato con la primavera ed ora concludiamo il nostro percorso fatto di meraviglia che spero continui a farmi e farci compagnia in tutte le stagioni a venire.
Come dice Shaula, vivere le stagioni non ha a che fare con una condizione particolare di vita, occorre solo desiderarlo e avere occhi e cuore pronti a stupirsi di quello che ci viene, costantemente e discretamente dato. Buona lettura.
Ed è inverno.
Succede così, in un lunedì di inizio gennaio e di fine feste. In casa fa freddo, gli spifferi di queste vecchie finestre in questa stagione si fanno sentire di più.
Il cielo fuori è opaco e lattiginoso, nella foschia si intrecciano i rami spogli degli alberi, come ricami ruvidi.
Mi infilo il cardigan di lana, ruvida pure quella, nato dalle mani della mia nonna, tanti anni fa.
Entro in salotto, accendo la musica, mi guardo attorno.
Ieri abbiamo smontato il Natale, tolto addobbi, riposto ricordi, che invecchieranno giù in magazzino per un altro anno, come una buona bottiglia.
Rimane qui e là in giro tra tavoli e scaffali il segno di queste feste appena finite, il loro passaggio tra queste quattro mura.
Qualche piccolo addobbo sfuggito all’oblio buio dello scatolone mi strappa un sorriso.
Attorno tutto è calmo e silenzioso.
I bambini sono tornati a scuola.
Dalle finestre entra una luce morbida, che veste queste stanze così spoglie ora, dopo il festoso trambusto che ha accompagnato i giorni a cavallo tra l’anno vecchio e quello nuovo, e tra una stagione e l’altra.
E’ iniziato l’inverno, le giornate iniziano ad allungarsi, sta tornando la luce.
Il senso di malinconia che di solito accompagna la fine delle feste questa volta ha un retrogusto straordinariamente dolce.
Mi muovo per casa, lo sguardo indugia sulle mensole vuote, le pareti spoglie, le stanze silenziose.
Questo spazio, vuoto-silenzioso-spoglio, sembra avvolgermi e allo stesso tempo dilatare l’orizzonte davanti a me.
Profuma di infinite nuove possibilità.
Come i rami spogli sugli alberi, che aspettano nuove gemme.
Come la terra, brulla e fangosa, e tutto il lavorìo che lì sotto avviene, nel buio.
Come questi cieli, opachi e a volte monotoni, ma ogni giorno più luminosi.
Nei giorni che verranno nuove cose nasceranno, in questa pagina bianca tutta da scrivere.
Così come in questa casa, che per quest’ultimo appuntamento qui nel cottage ho voluto mostrarvi così, spoglia e vuota, in quel preciso momento in cui il passaggio, il cambiamento sono qui nell’aria ma non ancora avvenuti.
Perché in fondo l’inverno è proprio questo.
Un momento di apparente stasi e attesa sospeso tra il riposo e la rinascita.
Lasciar andare e avere fiducia.
E’ fine di quel che è stato e promessa di quel che sarà.
E’ la gioia bambina di costruire un pupazzo di neve, e cogliere un fiocco di neve, pur sapendo che poi si scioglieranno e torneranno acqua.
Ma la magia sta tutta lì.
Nell’andare e venire, nel trasformarsi ciclico, costante, rassicurante delle stagioni.
Mettersi in ascolto dei loro, e nostri, segnali mutevoli, eppure sempre uguali.
Sintonizzarsi su questo ritmo naturale, troppo spesso sacrificato a leggi del vivere moderno, che va ad una velocità sempre costante e spesso troppo sostenuta.
Accettare le sfumature della natura, le sue ombre, i suoi tempi.
Cogliere frutti, lasciar andare, saper aspettare, e poi di nuovo germogliare, e ricominciare.
C’è stato un tempo in cui credevo fosse necessario vivere per forza lontani dalla città per riuscire a vivere così in sintonia con le stagioni.
E’ stato solo tornando a vivere in appartamento che ho compreso che no, non è assolutamente così.
E’ stato grazie a questo progetto qui nel cottage che ho compreso che l’angolo nelle stagioni non è un luogo tra le mura di casa.
E’ un posto dentro di noi, e va coltivato con cura, pazienza, attenzione e costanza, come una piccola pianta.
Questo percorso lungo un anno attraverso le stagioni si avvicina alla fine.
Voi continuate ad abbracciare questo inverno con i vostri occhi, ad accoglierlo nelle vostre case, a celebrarlo nelle vostre giornate: Io continuerò ancora a condividere i vostri #myseasonscorner sul mio profilo Instagram fino all’arrivo della primavera.
Vi saluto, ringraziando infinitamente come sempre, e questa volta un po’ di più, Rita per avermi invitata qui nel cottage a parlare di una delle cose che più amo e di avermi permesso di coinvolgervi in questo progetto di condivisione creativa.
Vi lascio con una delle poesie più belle che io abbai mai letto sull’inverno, e con un po’ della musica che preferisco ascoltare in questa stagione.
Inverno.
Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione.
(Giuseppe Ungaretti)
E da ultimo vi lascio il link della playlist invernale.