A dicembre Fondazione Veronesi mi ha contattato per chiedermi se avrei voluto contribuire con un post su Instagram alla diffusione della loro raccolta fondi per la ricerca sui tumori pediatrici. Ci ho messo molto a rispondergli perché in tutta onestà non mi riconosco in molti dei valori di Fondazione Veronesi e soprattutto in molte delle idee del suo rispettabilissimo fondatore. Ho pensato e ripensato alla nostra diversità di vedute e principi, ma poi immediatamente ho pensato ai miei figli e mi sono detta che se avessero un tumore non mi interesserebbe affatto perdermi in minuzie ideologiche, vorrei che ci fosse una cura per loro e se Veronesi fa questo allora sì, il mio tempo e spazio glieli offro. E così è stato: ho dedicato loro un post in tutta onestà e dal mio personalissimo punto di vista.
La coerenza è una strada
Lungi da me dire che allora a questo punto va bene tutto e che il fine giustifica i mezzi perché ritengo che per ogni situazione sia necessaria riflessione e immedesimazione, che i criteri non sono sempre gli stessi per qualsiasi cosa. La coerenza non ha tanto a che fare con delle “tavole della legge” personali, ma con un’unica grande domanda: questa cosa mi aiuta a percorrere la strada per arrivare verso la destinazione che ho immaginato, che desidero per me? c’è una prospettiva interessante, creativa, profonda da cui guardare quella proposta che sembra così diversa da quello che sono?
Cambiare idea
Non so quante volte mi è capitato di cambiare idea e non so quante volte l’ho fatto senza avere il problema della coerenza perché le prese di posizione a priori non fanno crescere, ma le sfide sì e se quella proposta offre una sfida interessante al mio percorso allora vale la pena farci i conti. C’è una cosa che sto imparando sempre di più: dire di sì a qualcosa deve implicare un arricchimento e non parlo di soldi ma di esperienza, di riflessione, di nuove prospettive. Tutto il resto è un no secco e non per mancanza di coerenza, ma per mancanza di “orizzonte” di cui la non coerenza intesa come “principi” è solo la punta dell’iceberg.
E a proposito di cambiare idea e tornare sui propri passi, è successo di nuovo e sono immensamente felice di aver lasciato andare le Myselfie per ritrovarle oggi, di nuovo qui nel Cottage con ancora più senso e con un orizzonte davvero davvero grande.
Non vi dico altro, vi lascio scoprire qui cosa è accaduto.