Di solito quando scelgo un libro prima mi lascio colpire dai disegni, poi mi soffermo sulla storia e decido se può essere adatto ai miei nani.
Se fosse dipeso dal mio gusto personale questo è un libro che mai avrei pensato sarebbe entrato nella classifica dei preferiti dai miei figli.
Tutto è iniziato da una chiaccherata con un grande amico che vive negli States e che oltre a mille altre cose è super esperto di libri e film. Quest’estate gli ho chiesto se avesse idea di qualche bel libro per bambini e mi ha citato Where the Wild Things Are di Maurice Sendak. Sono andata di corsa a cercarlo su Amazon, ma il mio impulso da acquisto compulsivo è scemato nel giro di un secondo… quel disegno in copertina non mi piaceva proprio per niente…
possibile che il mio infallibile consigliere si fosse sbagliato?
Fortunatamente la biblioteca del mio paese è ben funzionante e con un po’ di pazienza ho preso in prestito una copia… nello sfogliare le pagine le mie impressioni non cambiavano: quei disegni dai toni così chiari, strani e particolareggiati non mi sembrava potessero piacere ai miei bimbi che amano la semplicità di Oliver Jeffers o Eric Carle.
La storia però, dovevo ammetterlo, era molto bella quindi mi sono decisa a rischiare e… con mia immensa sorpresa questo libro da allora è in pole position nella classifica dei libri preferiti di tutti e due i miei bimbi (sì, anche di D. che non ha ancora 2 anni)…. insomma una volta scaduto il prestito “mi è toccato comprarlo” (come dico sempre a mio marito).
Come vi ho detto la storia è molto bella; parla di un bambino, Max, che indossata la sua “wolf suit”, dopo una serie di disastri viene spedito dalla mamma in camera senza cena.
A questo punto la sua camera però inizia a trasformarsi in una foresta.
Max si ritrova su una barca diretto nel paese delle creature selvagge dove viene eletto “King of all Wild Things”.
e dove è quindi libero di fare tutto il baccano che desidera (appunto “Let the Wild Rumpus start!”).
Quale re di questo mondo ad un certo punto ordina alle creature di stare ferme e spedisce tutti a letto senza cena.
A questo punto Max però si sente solo e desidera più di ogni altra cosa essere nel posto “where someone loved him best of all”
così lascia questo regno (con evidenti proteste da parte delle creature) abbandona scettro e corona e torna a casa dove inaspettatamente lo aspetta la sua cena (and it was still hot).
Tutte le volte che lo leggo mi chiedo qual’è il trucco, che cosa cattura così tanto i miei bambini da pregarmi di rileggerlo a ripetizione per giorni e giorni… sarà che la storia spiega esattamente il percorso della fantasia di un bambino (dal vestito da lupo, alla fuga da quello che li fa soffrire, al tempo che non ha una normale scansione), sarà che quelle creature non sono così spaventose e che tutti i bambini, come Max, desiderano essere re o regina, padroni di qualcosa e di se stessi?
Una cosa è certa ognuno di loro desidera sapere che dopo aver commesso il peggior disastro del mondo ci sarà comunque uno che loves him best of all e dopo un lungo e fantastico viaggio è proprio lì che ognuno di loro vuole tornare, in quella che grazie al cielo è la realtà (più forte e bella di qualunque fantasia) … ma forse questo è il desiderio di tutti, anche nostro! Essere amati e stimati nonostante i nostri errori.
Davvero un bel libro!
BUONA SETTIMANA!
p.s. io ovviamente vi consiglio la versione in lingua originale (il testo è molto semplice e i bimbi lo memorizzano con facilità anche grazie a frasi d’effetto e ripetizioni). Se però invece vi rifiutate categoricamente il titolo italiano è “Nel paese delle creature selvagge”.
p.p.s se ancora non vi convince fate come me: prendetelo in prestito e verificate cosa ne pensano i vostri bimbi…