Mentre sto scrivendo questo post, Diego mi ha appena mostrato una pistola fatta con il lego. L’ha fatta usando con 4 pezzi semplicissimi di Lego Duplo e una carrucola che in realtà faceva parte di una gru. Se avesse avuto davanti tutti i materiali possibili sono sicura che avrebbe costruito ugualmente una pistola, ma ci avrebbe messo molto più tempo, avrebbe cambiato idea più volte e il risultato sarebbe stato forse molto complesso o meno “geniale”.
Ho sempre pensato che la creatività per lavorare bene avesse bisogno di viaggiare indisturbata in un mare di stimoli, possibilità, ispirazioni ma poi mi sono ricordata di quando passavo ore e ore dentro a Pinterest salvando progetti DIY senza poi farne neanche uno e sono giunta alla conclusione che la creatività per esprimersi in tutta la sua capacità ha bisogno di argini, di limiti, di barriere.
Limita gli input
Non ho idea di quanti siano gli input che ricevo ogni giorno, ma ci sono input che non posso controllare e input che invece scelgo (spesso involontariamente). Ecco perché mi sto educando piano piano a scegliere quali input lasciare passare e quali invece bloccare o evitare:
- Non leggo la mail di prima mattina in una giornata di lavoro per evitare di ricevere input che possono condizionare il flusso del mio lavoro sia dal punto di vista delle azioni che dei pensieri
- Accendo il cellulare solo dopo la colazione, ma non accedo ad Instagram fino a metà mattina per evitare di lasciarmi condizionare da quello che leggo o vedo e non parlo solo di quello che postano gli altri, ma soprattutto di quello che ricevo io (like, commenti, direct ecc..)
- Mi sto allenando per “fare ricerca” (per corsi, post di blog, progetti..) in un momento prestabilito della mia settimana e non durante il processo creativo.
Limita gli strumenti
Internet è l‘Eldorado delle possibilità creative, puoi fare la stessa cosa in mille modi, ma quello che raramente ci chiediamo è qual è il modo migliore per noi e soprattutto qual è lo sguardo nuovo con cui vogliamo affrontare quel tema, quell’argomento, quell’offerta.
Quando stavo decidendo di andare offline e dedicarmi al lavoro di strategia di comunicazione per mio marito stavo da qualche tempo approfondendo l’argomento Vlog e avevo pensato che sarebbe stato molto carino poter raccontare quelle giornate con dei vlog, così ho fatto ricerca sugli strumenti fondamentali e ho scoperto che avevo tutto quello che mi serviva per iniziare, mi sono guardata un po’ di tutorial, ho filmato anche dei B-roll, ma poi mi sono fermata e ho deciso che no, quella forma non faceva al caso mio, avrei impiegato molto tempo e energie per qualcosa che quasi certamente sarebbe venuto male. Così mi sono concentrata sul “valore” e ho tralasciato al forma scegliendo di filmarmi con la webcam e ottenendo i risultati che speravo (in termini di coinvolgimento).
I limiti del tempo come occasione creativa
Il tempo sta diventando per me questione di vita o di morte (nel vero senso della parola) perché è nel tempo che diciamo davvero chi vogliamo essere e il tempo è la prima fondamentale risorsa da cui la creatività non può prescindere.
I limiti di tempo, le giornate che mancano al lancio di un progetto, le ore che impieghiamo per crearlo… ogni volta che scegliamo come usare quel frammento del tempo che abbiamo a disposizione ci avviciniamo o ci allontaniamo dalla persona che vogliamo essere. Guardare i limiti del tempo come occasione creativa invece che come ostacolo sta diventando la più grande scoperta di quest’anno perché davanti a questi limiti ho due possibilità: combatterli e uscirne comunque sconfitta (perché in questa corsa alla produttività si perde sempre qualcosa e di solito si tratta del tempo libero) oppure prenderne atto e trovare una forma nuova per fare le solite cose o per dire quello che voglio.
I limiti sono un’occasione, per me stanno diventando una incredibile risorsa
[e questo qui è uno spoiler di quello che si può fare abbracciando i propri limiti e quelli del tempo]