[Premessa: se sei qui per la prima volta tieni presente che quando parlo di “social network” mi riferisco sempre ad un uso finalizzato alla promozione della propria attività o del proprio brand.]
Perdonami se oggi sono un po’ poetica e letteraria, ma c’è una domanda che sempre mi provoca nella gestione dei canali social di cui mi occupo: quanto quello che comunico, è recepito come vero?
Da quando il mio modo di utilizzare i social network è diventato più strategico (nel senso di più definito dal punto di vista delle sue funzionalità) combatto sempre tra il rischio di una forzatura e il desiderio di rimanere autentica e quello che mi sembra di capire dai miei tentativi, è che quanto più un contenuto (post, foto, link..) su un social è verosimile, tanto più sarà apprezzato, letto, guardato, condiviso.
Incredibile ma vero, mentre smanettavo a modo mio per cercare di capire meglio questa intuizione mi sono imbattuta in un testo di Manzoni (sì, Alessandro, quello un po’ palloso e prolisso dei Promessi Sposi) che mi ha folgorato.
In una lettera sui Promessi Sposi il signore con il colletto frou frou sostiene che “la poesia e la letteratura in genere debba proporsi l’utile per iscopo, il vero per soggetto e l’interessante per mezzo”; proviamo a sostituire – scusa Alessandro – “la poesia e la letteratura” con i social network e secondo me il suggerimento è illuminante:
- Quello che pubblichiamo deve essere utile a chi ci legge, e nella categoria utile c’è la soggettività di ciascuno (per me può essere utile un tutorial sulla auto-piegatura dei panni, per te una selezione di meravigliose Swedish Hasbeens o la mia opinione sui finti-washi tape comprati al supermercato)
- Quello che raccontiamo o mostriamo deve essere verosimile e qui, Treccani alla mano visto che oggi siamo colte, scopriamo che è verosimile ciò “Che ha l’aspetto, l’apparenza della verità, e perciò potrebbe anche essere vero, o ritenuto tale e accettato per tale“
Questo è davvero accaduto ieri sera, ma circa un’ora prima di quando l’ho pubblicato, ma sai com’è…”la balena di Facebook”
- Il mezzo che utilizziamo deve essere interessante, per questo non è indifferente la scelta di un testo o di una foto o se utilizzare Facebook, Instagram o twitter per un determinato contenuto.
https://instagram.com/p/zaHoAFizbb/
Quelle che vedi qui sopra e qui sotto sono due situazioni legate al mio lavoro, ma un contenuto è più adatto a Instagram mentre l’altro è più appropriato per la pagina Facebook
Allora lascio concludere lui perchè io lo ascolto stupita e imparo:
“la poesia e la letteratura […]Debba per conseguenza scegliere gli argomenti pei quali la massa dei lettori ha o avrà […] una disposizione di curiosità e di affezione, nata da rapporti reali, a preferenza degli argomenti, pei quali una classe sola di lettori ha una affezione nata da abitudini scolastiche, e la moltitudine una riverenza non sentita né ragionata, ma ricevuta ciecamente“
Ed è proprio a questo punto che viene fuori che c’è un’elemento sottinteso ma che deve venire prima di qualsiasi nostra scelta strategica o editoriale: solo se sappiamo e scegliamo con chi vogliamo parlare allora potremo proporre contenuti Utili, Veri e Interessanti.
Grazie Alessandro.. non pensavo che ti avrei incontrato di nuovo!
Le citazioni sono tratte da “A. Manzoni, Lettere sui Promessi Sposi” e “Treccani vocabolario”