La mia prima figlia, Leti, ha iniziato la scuola. Sapevo che per una come lei, così esigente con se stessa, sarebbero arrivate le prime mazzate.
L’altro giorno è tornata a casa con il magone e mi ha raccontato che non ha vinto un premio per il disegno più bello perché non tutti i suo compagni hanno votato per lei. Non era triste per vanità, era triste perché “a me hanno sempre detto che, quando metto tutto il mio impegno, faccio dei disegni molto belli”. La difficoltà per lei era mettere in dubbio quel giudizio che fino a quel momento l’aveva costituita.
Ho deciso di lasciare in stand by la mia perplessità rispetto al senso della votazione e ho provato ad immedesimarmi.
Non vi dico la sua sorpresa quando le ho detto che non a tutti piacciono le mie collane “davvero mamma? Ma tu le fai con tanto impegno”. Così mi sono illuminata (come sempre succede quando dialogo con i miei bambini) e ho capito perché ultimamente sto procedendo a passo spedito con passione e letizia (appunto) senza temere il giudizio di chi non ama quello che faccio:
uno mette impegno, cuore e tempo quando ha chiaro per chi fa le cose.
Possiamo fare le cose per la pace nel mondo, per il bene della nostra famiglia, per la religione in cui crediamo, ma questo, per non rimanere astratto, deve declinarsi in piccoli gesti e passi concreti nei confronti di chi ci troviamo di fronte.
Io da quando ho capito di più chi sono le persone che amano me e quello che faccio, ho visto dissiparsi tutti i dubbi e le insicurezze sulla bellezza e l’utilità del mio lavoro, ho capito come avrei dovuto curare il packaging con cui spedisco le Myselfie, come preparare le foto che metto su Instagram, come rifare il sito, come lavorare sui primi servizi di consulenza che offro.
E’ stato un mese incredibile, mi sembra sia durato un anno intero tante sono le cose che sono successe (sito nuovo, nuove Myselfie, io che parlo a Creativi in Rete, io che sono stata contattata da Mondadori per un progetto di formazione, nuovi contatti, nuove idee che spero si concretizzino…) e tutte portano scritta questa nuova consapevolezza: il problema della vita non è solo fare bene, ma è fare le cose per qualcuno; questo vale per tutto, per tutti, qualsiasi sia il nostro compito nel mondo.
Io ho deciso di richiedermelo tutte le mattine:
Rita, per Chi fai le cose?
Un abbraccio di cuore
p.s. quel fatidico giorno, ho chiesto a Leti di farmi un disegno e lei ne ha fatto uno con tutto il suo impegno. Il risultato, ai miei occhi, era stupendo perché era proprio per me.
[questo è il testo che ho inviato nella newsletter di ieri, ma in tante mi hanno scritto per ringraziarmi, così ho deciso di pubblicarlo anche qui. Se ti piace quello che hai letto magari ti interessa ricevere le mie letterine direttamente nella tua casella e-mail iscrivendoti qui]