All’inizio di settembre sono stata contattata da Etsy per collaborare alla diffusione di questo marketplace in Italia. Tra i vari compiti richiesti c’era quello di fare acquisti da negozi presenti all’interno del portale e raccontare a modo mio la mia esperienza di acquisto e di navigazione. Per me l’occasione é stata d’oro perché avevo bisogno di verificare come un social network come Instagram può essere funzionale a chi vende prodotti handmade/vintage.
Per iniziare la ricerca di negozi che potessero offrirmi spunti di lavoro ho pubblicato un post su Instagram con una foto che fosse accattivante, dove ci fosse un prodotto di un negozio presente su Etsy per iniziare a far circolare l’hashtag di riferimento (#EtsyMeetsItaly) e ho chiesto a chi mi segue di taggare o scrivermi i loro negozi Etsy preferiti. Ho navigato per una settimana tra negozi Italiani ed Europei e realtivi profili Instagram; senza entrare in questa occasione nel dettaglio di chi fa bene e chi fa male, ho pensato fosse utile dirvi perché secondo me Instagram é un canale FONDAMENTALE per la maggior parte di noi che vendiamo online i nostri prodotti.
Instagram é un cantastorie
Lo sappiamo tutte e ce lo ripetiamo in tutte le occasioni: dietro ad un prodotto handmade c’é un mondo intero, c’é la nostra storia personale, la nostra abilità, la cura dei dettagli, l’atmosfera che desideriamo trasmettere, i materiali che scegliamo, la nostra crescita, il duro lavoro, la stanchezza, il caos in casa… perfetto! Chi acquista i nostri prodotti come fa a sapere tutto ciò? Glielo raccontiamo in tutte le descrizioni sul listino all’interno del nostro shop? Magari in parte, ma perché non mostrarglielo questo mondo? Perché non accompagnarli nella nostra storia? Perché non fargli vedere e sperimentare quella atmosfera? Instagram offre questa possibilità e, se ci pensate bene, questi elementi per ciascuno di noi hanno un aspetto e delle caratteristiche diverse quindi ci permettono anche davanti a prodotti dello stesso tipo di differenziarci, di dire IO e di essere riconoscibili. Tra l’altro ci libera anche dall’ansia del “oddio ho lo shop vuoto”. Sono due settimane che il mio shop é vuoto perché sto aspettando i prodotti nuovi, ma ciò non toglie che io possa continuare a raccontare la vita che sta attorno al MyselfieCottage.
Instagram é una cornice
Spesso le foto che facciamo per i nostri negozi devono rispondere ad esigenze funzionali: far capire come é fatto il prodotto, le dimensioni , i dettagli ecc.. quello che però potrebbe mancare é la visione del prodotto in varie e diverse situazioni d’uso. Instagram ci può offrire proprio una raccolta di istanti in cui quel prodotto é utilizzato, é vivo, é reale.
Come sempre accade nel weekend, quelli piccoli si sono svegliati alle 7.. immaginatevi l’umore.. sdrammatizzo così e mi metto a fare un po’ di foto in terrazzino (dove fa ancora caldo). Un inchino e buon sabato ♡🌹♡ ~~~~~~~~~~~~~~~ Quella meravigliosa collana è di @loukippi e ne sono felicissima anche perché il ricavato è stato devoluto interamente ai terremotati grazie alla campagna #earthquakeaid #aiutiterremoto (il resto è del mercato del paese 😄😄) #EtsyMeetsItaly #loukippi #myscottage Una foto pubblicata da RITA BELLATI *Myselfie® Owner” (@mys.cottage) in data: 16 Set 2016 alle ore 23:36 PDT
Istagram ha le prove
I negozi di Etsy raccolgono il numero delle vendite effettuate, ma quanto é diverso dire “ho venduto 300 Myselfie in un anno” e fotografare e mostrare tutte le volte (o quasi, quando non impacchetto di notte) le ragazzine in partenza? Perché un conto é dirlo, ma mostrarlo ci rende credibili, dimostra che il nostro prodotto funziona perché continua ad essere acquistato.
E’ importante non sottovalutare inoltre la possibilità che i nostri prodotti siano diffusi dai nostri clienti che magari, entusiasti dell’acquisto, hanno fatto una foto bellissima ma non hanno un profilo a cui indirizzare le persone (oppure, ancora peggio, mandano le persone ad un profilo vuoto e poco curato che quasi disillude chi ha seguito l’input). Questi sono tutti contatti “persi”.
Instagram é un win-win
É il momento di dirci la verità: quante di noi mettono i tag nelle foto di prodotti che acquistano nella speranza di essere repostati dal profilo in questione? Bene, questa é una “strategia” sacrosanta, ma é utile solo a due condizioni: 1) la nostra foto deve avere senso per chi ci segue (gli risolve un problema, un dubbio, un pensiero, aiuta ad immedesimarsi, é coerente con la nostra storia ecc.. ndr il profilo di @tacobell ha più di 900K e fa repost, ma un taco nella mia gallery non avrebbe senso!) 2) la foto é adatta ad essere “contenuta” nella gallery del profilo taggato (é la dura verità soprattutto se il profilo in questione é molto curato).
{Repost @mys.cottage } Le più belle le riposto ve l’ho detto e questa è bellissima. Grazie Rita @mys.cottage Una foto pubblicata da Sara Arduini (@sara.aspettaevedrai) in data: 23 Ago 2016 alle ore 02:31 PDT
N.B. Tra le due cose é più importante la prima, perché anche se, pur con tutta la nostra buona volontà, non veniamo repostati, perlomeno abbiamo fatto bene il nostro lavoro: essere utili a chi ci segue.
Instagram é un’occasione
Se il nostro obiettivo, qualsiasi sia il soggetto della foto che postiamo, é sempre quello di essere utili a chi ci segue, allora riusciremo a creare un dialogo costante con chi sta dall’altra parte che va aldilà del “compra i miei prodotti fighissimi”; questa é la vera occasione perché, se da una parte ci permette di arricchirci grazie alla relazione con gli altri, dall’altra rende il nostro profilo un luogo accogliente, dove le persone hanno piacere di stare, e dove magari hanno piacere di ritrovarsi anche marchi e aziende che possono così farci crescere professionalmente. Come é successo a me con #EtsyMeetsItaly.
Che ne dite? Vi sembrano ragioni valide per prendere in considerazione questo canale?
Se volete approfondire un po’ l’argomento e non l’avete ancora fatto, ho scritto diversi post a riguardo.