Capita costantemente che mi venga fatta questa domanda: “Rita, noi ci parliamo molto spesso eppure tu non mi segui su Instagram e questa cosa mi dispiace molto, davvero non capisco” oppure “Rita perché hai smesso di seguirmi?”.
Prima di entrare nel merito di questa domanda ammetto di sentirmi sempre a disagio quando mi viene fatto notare il mio comportamento, e non perché mi sento “scoperta”, ma perché mi immagino una persona che invece che fare qualcosa di costruttivo per sé passa del tempo a verificare chi ha messo o tolto il follow. E’ un peccato, e uno spreco di tempo ed energie. Ok premessa terminata.
Perché?
La risposta a questa domanda potrebbe essere multipla e deve tenere conto di una cosa: io uso Instagram per lavoro! Il che significa che ho obiettivi specifici per questo mezzo e che gli dedico un tempo prestabilito (ho impostato la notifica che mi dice quando questo tempo è terminato), questo non significa che il mio modo di utilizzarlo è cinico o freddo o utilitaristico, ma semplicemente so a cosa mi serve (leggi “marketing” che è una cosa bellissima a dispetto dei luoghi comuni) e so che l’amicizia è un’altra cosa, è fatta di altre cose.
Tenendo conto di questo provo a dare alcune risposte a quei perché (potrebbe essere anche solo una di queste):
- non condivido le tue stesse passioni;
- quello che pubblichi mi condiziona l’umore;
- quello che pubblichi influenza eccessivamente il mio lavoro;
- ho bisogno di differenziare gli input che ricevo;
- ho bisogno di ridurre gli input che ricevo;
Tu non sei il tuo profilo Instagram
Se le precedenti ti sembrano risposte troppo dure, ti racconto una cosa: di recente un amico mi ha chiesto se poteva inserirmi in un gruppo whatsapp dove lui quotidianamente invia riflessioni sulla predica del giorno di un prete che stima molto. Ho detto “no grazie” e non mi sento meno amica di quel mio amico, semplicemente non condividiamo gli stessi interessi o su quella determinata cosa non abbiamo lo stesso approccio. Tutto qui. Se non seguo il tuo profilo Instagram non sto dando un giudizio negativo su di te, semplicemente su quell’aspetto non siamo in sintonia e questo non significa che mi rifiuto di mettermi in relazione con te, tutt’altro, significa che se mi interessa la relazione con te troverò un altro modo per incontrarci (ad esempio dialogando con te con i messaggi in direct)
L’Ego e il peso delle cose
Ci sarebbe una soluzione molto facile a tutte queste domande inquisitorie: “uh caspita sai, con il fatto che ci parliamo costantemente non mi sono resa conto che non ti seguo, lo faccio subito!”, consapevole che tanto l’algoritmo mi fa vedere tre profili messi in croce e quindi posso dimenticarmi di te due giorni dopo.
E invece no, continuo imperterrita a scegliere consapevolmente cosa fare e continuerò a sostenere che la disponibilità al dialogo vale più di un follow perché richiede tempo e cura e che il peso che diamo alla relazione e al follow dice molto dell’importanza che diamo all’apparenza piuttosto che alla sostanza.
Poi però non raccontiamoci che #autenticoèmeglio, perché in fondo in fondo non ci crediamo neanche noi.