La mia esperienza formativa nella Bschool della Forleo ha lasciato segni e tracce che mi stanno cambiando da tantissimi punti di vista, ma c’è una cosa in particolare che ha generato in me un cambiamento immediato di atteggiamento e sta già dando i suoi frutti: scoprire i miei punti di forza.
All’interno di una delle prime lezioni del programma c’è infatti una sezione che ti fa lavorare sui tuoi punti di forza e tra le altre cose ti veniva suggerito di fare un test che ti permetteva di scoprire in modo molto chiaro quali fossero questi punti.
Quello che pensiamo di noi
Se nel 2016 foste capitati sulla spiaggia di Fiumaretta mi avreste visto dichiarare ad una collega che non avrei mai più fatto consulenze (a quel tempo avevo provato a fare consulenze in Social Media Marketing, ma ero rimasta bruciata da un lavoro fatto con una cliente che mi aveva fatto impazzire – ma la colpa era solo mia). Negli anni a seguire mi sono convinta che la forma migliore per me fosse fare corsi online perché erano molto adatti alla mia vita (e al mio carattere riservato) e mi permettevano di raggiungere molte persone contemporaneamente e i risultati mi davano ragione. Ho tentato ancora qualche consulenza individuale ma la sensazione era sempre la stessa: la maggior parte delle volte mancava un lavoro di chiarezza sull’attività da parte delle persone che mi chiedevano la consulenza, così ancora una volta mi ero accomodata sui miei corsi online a fruizione “libera”
La frustrazione come alleata
C’era però una forte frustrazione in me che piano piano si faceva strada ed era la frequente constatazione che le persone che seguivano i miei corsi non stessero lavorando al massimo delle loro possibilità, quando passavo a guardare i profili Instagram o rispondevo alle domande mi ascoltavo ripetere “come fa a non vedere che questa cosa non funziona?” “perché non prende questa direzione?”. Proprio da questa frustrazione è nato il mio primo percorso di lavoro “in presenza”: Il mio mentoring Riflessi.
Intuizioni e conferme
Dopo la prima esperienza di Riflessi ho avuto la conferma che avevo ragione: esserci con il mio occhio, la mia competenza e la mia presenza era davvero decisivo (non sufficiente perché il l’impegno di chi si era iscritto era un altro ingrediente fondamentale). Quando ho scoperto poi che il mio primo punto di forza era essere Strategic – prima di Learner by teaching – tutto è diventato più chiaro: vedere connessioni dove gli altri non le vedono, trovare percorsi e soluzioni per chi vede solo vicoli ciechi, scoprire cosa differenzia una persona da un’altra non è una cosa che sanno fare tutti o che si può imparare, ma è una dote, una mia dote ed è per questo che sarei un’egoista se per partito preso non la mettessi al servizio di chi ha altri talenti, ma non questo.
L’importanza della forma
Da quando ho chiari i miei punti di forza ho deciso che molte delle cose che offro dovevano cambiare forma o aggiungere pezzetti (webinar in presenza, skype call, nuovi servizi per l’autunno con una forma nuova rispetto a come avevo in mente di farli), perché quando capisci chi sei davvero cambia tutto e non puoi fare a meno di spendere i doni che hai perché gli altri possano davvero scoprire e usare i loro.
Ti ringrazio tantissimo per aver preso parte alla costruzione del mio progetto con la tua chiarezza e semplicità, perché ancora prima di Instagram mi hai insegnato un modo di comunicare sincero e la giusta dimensione da dare a tutto questo! Mi hai insegnato ad essere presente e a fare il proprio lavoro come se tutto dipendesse da me, ma poi lasciando andare come se tutto dipendesse da altro. – Chiara
Questo è il vero risultato a cui aspiro e che desidero per chiunque lavori con me.