E vi avevo avvertito: quando Silvia-Mammabook mi ha raccontato e fatto veder la sua casetta mi sono illuminata; non tanto perchè avessi già in mente l’idea finale, quanto perchè forse iniziavo a capire il motivo per cui i miei figli non usavano quella casetta in legno così caruccia che è arrivata a Natale di due anni fa.
Così, armata di palloncini vi racconto come ha fatto la nostra casetta a prendere il volo
La casetta in origine era questa che vedete. La marca è Beluga (comprata su Amazon, ma non ditelo a mia figlia) e l’ho scelta perché con 40€ era compresa casa, mobili e due bamboline. Il legno per me è insostituibile e il fatto che fosse naturale la rendeva particolarmente invitante perchè avevo già pensato che un giorno avrei potuto decorarla con i bambini
Il problema è che dopo averla montata e dopo qualche breve sessione di gioco la casetta diventava un casolare infestato da ragnatele e gatte della polvere. Le poche volte che veniva utilizzata era quando veniva spostata sul tavolino (e questo era già un campanello) per evitare che Diego si mangiasse i mini-cuscini dei mini lettini.
Quando Silvia mi ha mostrato la sua casetta si è letteralmente accesa una lampadina! Se la osservate bene, la sua casetta ha due particolari secondo me assolutamente rilevanti: è ad altezza bimbo (quindi non è per terra costringendo i bimbi a giocare sdraiati) e l’invito al gioco è frontale. Due cose che nella mia casetta caruccia mancavano, perchè oltre a essere “da terra”, la posizione delle pareti costringeva a giocare lateralmente, cosa molto difficile per i bambini dell’età dei miei pupazzi.
Così, armata di seghetto ho “demolito” le pareti di fondo e ho girato la casetta in modo tale da lasciare le finestre nel retro ma permettere l’accesso in casa in tutta comodità

A questo punto, già che c’ero ho deciso che valeva la pena colorarla, così l’abbiamo smontata e ho messo all’opera i restauratori

Io però, che non sono molto esperta di design, avevo bisogno di qualcosa a cui ispirarmi e così mi è venuta in mente la casetta di Carl e Ellie (del film Pixar “Up“). Ho, quindi deciso di usare dei colori simili a quelli che aveva quella meravigliosa casetta (aggiungendoci un pavimento a pois perchè l’idea mi piaceva molto)

E quando è giunto il momento di seguire il consiglio di Silvia e appenderla, ho deciso che proprio “Up” era l’ispirazione giusta per offrire una valida ambientazione alla casetta.
Armata della mia solita incapacità mi sono improvvisata decoratrice: ho schermato il muro con il nastro carta e ho dipinto lo spazio di azione della casetta con della vernice che avevo in casa, ho abbozzato dei palloncini con il gessetto e li ho dipinti usando i colori acrilici

Ho chiesto al marito di occuparsi dei ganci sul muro (anche noi dopo aver spaccato mille chiodi abbiamo deciso di forsre con il trapano e usare dei tasselli) e ho appeso la rinnovata-dimora con gli appendini per i quadri

Silvia aveva ragione: per ora la casa si è rianimata, niente più gatte della polvere, niente più ragnatele, spesso un gran caos, ma del resto la nostra casa-vera è tutto tranne che in ordine (come si può intravedere)!