Questo post è la trascrizione della prima Newsletter inviata quest’anno. La pubblico ora come primo post di rientro al lavoro dopo la maternità perché per me segna l’inizio di una nuova strada che sto sperimentando e che avevo bisogno di trovare. Non so ancora nulla di lei, al momento è ancora un’intuizione su cui sto lavorando, ma le sto lasciando il tempo di decantazione che le serve per capire se effettivamente siamo all’inizio di un nuovo percorso, forse quello più importante. Mentre ci lavoro riparto da qui.
Come tutti gli anni ho bisogno di decidere con quale atteggiamento voglio guardare e vivere l’anno che inizia per regolarmi nelle decisioni e nelle scelte; questa volta più che mai sento il bisogno di una sola cosa: SEMPLIFICARE.
Non è una novità vero? Sì, ne ho già parlato e avevo già dichiarato che questa sarebbe stata la mia “parola guida” di quest’anno ma, a differenza degli altri due anni in cui mi sono fatta suggerire la parola da strumenti legati al coaching, questa volta è stato un input esterno e la realtà stessa a suggerirmela e credo che questo diventerà da ora in poi il mio metodo: nella realtà ci sono già tutti i segni di cui ho bisogno per muovermi.
L’input da cui sono partita
A giugno dello scorso anno ho letto/visto una newsletter di Marie Forleo (una delle mie business woman preferite) che recitava una frase che mi ha folgorato: “Simplify to Amplify”, ovvero “semplifica per amplificare”. Avevo l’estate alle porte e la certezza che avrei lavorato molto poco (bambini a casa, marito via 12 ore a settimana per 6/7 giorni) e quella frase mi ha suggerito il giusto atteggiamento per vivere i mesi che stavano arrivando. Ho sperimentato cosa significa affrontare un progetto/compito/attività alla volta e mi sono resa conto che mai come in quel momento mi stavo godendo il tempo che stavo vivendo. Quello era esattamente il modo in cui volevo vivere.
La realtà parla chiaro
Carica di quella consapevolezza ho ribaltato casa perché anche l’ambiente circostante fosse di aiuto, ho passato l’estate senza andare in vacanza (a parte qualche giorno qua e là) e ho vissuto serenamente quello che dovevo/volevo fare (che in una giornata includeva solo due cose: occuparmi dei bambini e preparare il mio corso online Cindy + dedicarmi al follow up di questo servizio). Settembre mi ha accolto con la certezza di voler continuare su quella strada semplice, con la sorpresa di aspettare un bambino seguita dalla necessità di stare a riposo per i successivi problemi alla gravidanza.
Ecco la conferma: la semplificazione non era solo desiderabile ma era anche necessaria.
Un 2018 di semplificazione
Mentre stavo a riposo su quel divano e facevo solo due cose – lasciarmi accudire e dedicarmi alle consulenze individuali – il nuovo anno è arrivato e con lui la certezza che avrei dovuto programmare il mio lavoro eliminando tutte le idee complicate da realizzare, le sovrapposizioni, le corse per arrivare prima, le routine giornaliere imposte dagli altri e avrei dovuto scegliere strumenti che in questo mi aiutassero a fare bene e rimanere concentrata durante le giornate-settimane-mesi.
E così eccomi qui, con la serenità di chi sa che la realtà non è un ostacolo, ma lavora con noi alla nostra realizzazione e con la determinazione di chi ha capito che semplificare non significa vivere “come viene viene”, ma scegliere come usare il tempo e lo spazio che ci vengono dati, organizzando le giornate, facendosi un piano dell’anno e portandosi avanti quando è possibile.
Solo in questo modo gli imprevisti diventano “abbracciabili” e l’ansia lascia il posto al tempo libero.
La vita è una, guardarla semplificando è il modo migliore per goderne a pieno la bellezza.