Forse non tutti sanno che nel momento stesso in cui si decide di mettersi in proprio, assieme al codice ATECO e al numero di Partita Iva, ti viene installata una vocina persistente e a tratti fastidiosa che nel giro di pochissimo tempo inizia a diventare il tuo datore di lavoro. E così, quello che avevamo immaginato come il lavoro indipendente per antonomasia diventa più schiavizzante di un lavoro nella grande distribuzione.
Questa vocina, molto diversa da quella del Grillo Parlante che parlava per il bene a Pinocchio, è quella comunemente nota come “senso del dovere” che prende la tua visione, il tuo spirito d’iniziativa, la tua creatività, il tuo talento, il tuo desiderio di crescere e fare bene e li mette in fondo alla “to do list” per fare posto alle priorità degli altri, a quelle “cose che devi fare assolutamente e con prontezza se lavori online” (leggi rispondere alle e-mail, pubblicare sui social costantemente “perché bisogna interagire”, commentare e mettere like “perché gli altri devono vederti” ecc…)
Staccare la spina
A prescindere della mia capacità o volontà di pianificazione, nell’ultimo periodo c’era qualcosa che mi stonava, sapevo che volevo fare alcune cose per il mio lavoro e per i miei clienti, ma mi ritrovavo alle 10.30 del mattino a rispondere a commenti sui social e alle email, a richieste di informazioni di vario tipo e a consigli vari relegando il mio lavoro formativo e creativo a quelle due orette prima di pranzo perché dopo pranzo il giro “rispondi alle mail, pubblica e rispondi ai commenti…” riprendeva.
L’iper-connessione dà tantissime soddisfazioni in termini di relazioni, soprattutto se l’intorno che ti segue è bello e generoso come quello che ho la fortuna di avere io, ma ultimamente mi rendevo conto che questa modalità di vivere questa parte imprescindibile della mia attività, rischiava di diventare nemica del mio lavoro e non più supporto o stimolo.
Così ho deciso che era il momento di prendere una decisione drastica ed estemporanea (non era assolutamente pianificata ;-)): staccare dai Social per una settimana per dedicarmi ad una cosa di cui sentivo moltissimo la mancanza: lo studio concentrato e approfondito. Ho guardato bene quello che desideravo migliorare nel mio lavoro e per 5 giorni ho dedicato 6 ore ininterrotte (a parte le pause necessarie) a studiare per approfondire e fare miei proprio quegli aspetti.
Ho disinstallato le applicazioni social che uso di solito (sì anche Instagram che é il cuore del mio lavoro) e ho eliminato le notifiche della mail dal telefono. Ho rivisto i miei flussi di lavoro e ho deciso che avrei passato la mattinata studiando e facendo esercizi e mi sarei dedicata alle mail e all’amministrazione dopo pranzo con la testa affumicata (ma felice) e mentre i bambini facevano i compiti. Una volta terminata la parte amministrativa chiudevo il PC fino al giorno successivo (senza attendere eventuali risposte) e mi dedicavo ai bambini, alla casa, alla noia, alla lettura, agli stimoli non ricercati.
Come è andata?
Ho venduto meno, inutile negarlo ed era prevedibile, ma questo mi ha aiutato a capire che i miei canali sono molto sani ed efficaci. Sono altrettanto certa che si può fare di meglio, che non mi basta sapere che i miei profili hanno senso di esistere e sono funzionali al mio lavoro perché io di quel lavoro voglio essere consapevole e fiera.
Lo studio-lavoro di questi giorni è stato incredibilmente utile sia dal punto di vista di quello che dovrò fare nei prossimi mesi, sia come consapevolezza di come gestire giorno per giorno il mio lavoro e il mio tempo libero.
Ho deciso di mettere a tacere quella vocina non perché da adesso in poi farò quello che mi pare e piace senza tener conto delle dinamiche intrinseche di questo lavoro, ma, proprio perché ho a cuore quel dovere, voglio che sia guidato da quello che per me è fondamentale: essere professionale, competente e fiera di quello che faccio.
Spesso abbiamo l’idea che per essere professionali dobbiamo essere presenti, svelti e “agli ordini”, ma io ho capito che “essere professionale” significa anche ridare il giusto spazio ad ogni cosa, soprattutto al vero cuore della nostra attività: offrire valore e qualità ai nostri clienti.