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Myselfie Cottage

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Ti regalo la fragilità

Autore: Rita Bellati - Data: Maggio 2, 2017

Leti è una bambina intelligente, ha sempre avuto una tendenza indagatrice, alle volte fin troppo attenta e preoccupata dei dettagli, spesso estremamente bisognosa di programmi dettagliati, insomma io dico sempre che è un’anziana nel corpo di una settenne, anzi, di una ottenne perché oggi Leti compie 8 anni e, come accade con tutti i figli, è davanti a loro che ti accorgi che madre vuoi essere.

Un paio di settimane fa Leti mi ha vista preparare le gift-bag per le corsiste di uno dei miei workshop in cui c’erano anche alcuni dei miei quaderni; con la sua vena indagatrice mi chiede “mamma come sono andati i tuoi quaderni? Quelli belli belli che stavi preparando nelle scatole con gli adesivi e le penne?”. La guardo con tutta la serenità di cui non mi credevo capace e le dico “malissimo Leti! Ma male male“. Lei mi  osserva con quella sua capacità di immedesimarsi  e mi dice “ma davvero? ma caspita davvero? Ti eri impegnata così tanto mamma! (non pensavo se ne fosse accorta). E ci sei rimasta male?“. Avrei potuto dirle di no, avrei potuto dimostrarle di essere una donna tutta d’un pezzo, di quelle che le pieghi ma non le spezzi, di quelle che evitano di parlare di errori, di dolore e fragilità, di quelle sempre e comunque vincitrici e invece le ho detto: “sì Leti, ci sono rimasta male, molto. Ho anche pianto.” “Che peccato mamma. Allora adesso cosa fai? Non li fai più?” “Sì esatto, li uso da regalare ai ragazzi che partecipano ai miei corsi. Sai, non sempre le cose vanno come avevamo immaginato, ma ho imparato molto da questo dispiacere“. Mi guardava stranita, come una che non capisce davvero fino in fondo come sia possibile che una cosa in cui abbiamo messo tutto il nostro impegno possa andare male, ma soprattutto come sia possibile  non essere profondamente segnata, triste, amareggiata.

Il dialogo è andato avanti, ma in quel momento ho capito che madre voglio essere e che tipo di donna desidero aiutare crescere: una donna che non rinuncia ai desideri, che li guarda fino in fondo, che rischia fino in fondo, ma che non è definita, determinata dall’esito di questi tentativi, che accoglie la fragilità perché c’è sempre altro in cui scoprirsi, perché io, lei, noi, siamo molto di più dei nostri progetti, dell’esito dei nostri piani, delle nostre pur buone intenzioni.

Buon compleanno Leti, sii una donna che rischia e sbaglia, abbraccia la tua fragilità e i tuoi sbagli con la certezza che la vita è un bene per te, SEMPRE.

compleanno_figlia_fragilità

“… io ti metto sul piatto tutto ciò che conosco uno spartito soltanto per improvvisare
… tu prenditi i tuoi rischi tanto amando si raddoppiano per forza le ragioni per cui possono ferirti.

stai attento alle correnti e non scordarti le chiavi di casa”

(cit. il solito puntualissimo Niccolò)

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Categoria: Il mio Diario

Un anno fa in questi giorni pubblicavo la mia ulti Un anno fa in questi giorni pubblicavo la mia ultima proposta di percorso/manuale di Myselfie Cottage e non avevo idea che oggi sul cellulare avrei avuto LinkedIn e non più Instagram (sto pubblicando dal PC 😅). Sentivo che il vento stava cambiando mi stava portando a cambiare paese, ma anche lavoro in modo più rapido di quanto immaginassi.
In questi ultimi mesi ho ricevuto diversi messaggi e mail che mi dicevano di sentire la mia mancanza qui sopra e mi sono chiesta più volte se levare la mia voce da questo posto fosse una scelta intelligente, responsabile.. Non lo so, a questa domanda non so rispondere, ma non ho neanche urgenza di farlo. Quello che so è che non voglio sentirmi indispensabile e che per me i social - anche attraverso le cose peronali che qui ho condiviso con voi - sono sempre stati un luogo di veicolo per il mio lavoro. A quanto pare il lavoro mi sta portando felicemete altrove e LinkedIn è il nuovo luogo dove sto cercando di capire se c'è uno spazio per me e per quello che desidero dire. Fa molto sorridere perché mi sento come quando ho aperto Instagram per la prima volta, con lo stesso livello di incomprensione e timore di dire o fare qualcosa che non ha nessun senso.. mi muovo silenziosa mettendo like (che si chiamano in un altro modo) e leggo i post come se fossero la mia rassega stampa... con Instagram è andata bene, è stata una sorpresa vedere cosa è accaduto in questi anni grazie a questo piccolo spazio quindi ho deciso di adoperare la stessa ingenuità per muovermi su passi nuovi. Andrà bene uguale? E chi lo sa, per fortuna il lavoro si sta muovedo grazie a quella cosa antica e preziosissima che si chiama passaparola, il resto lo lasciamo ai posteri. Se vi piace parlare di "robe di lavoro" come piace a me ci vediamo di là (anche se per adesso sono muta come un pesce), altrimenti il mese prossimo passo di qui per l'ultimo #ogni18alle18 (e poi? boh, facciamo che vediamo?) 
E questa foto con la faccia da idiota? E' quella di LinkedIn.... insomma portante pazienza, che mi devo ancora ambientare 🤣

LE ULTIME COSE CHE HO SCRITTO

  • E vissero felici e contenti
  • Ho deciso: chiudo il Blog
  • Il tuo pubblico (forse) esiste già
  • Non è questione di tempo
  • Riflessioni dopo un anno di “corsa”

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