Qualche tempo fa mi sono detta “Rita, sei troppo assente nelle IGStories”, così mi sono messa in pista e ho ipotizzato un calendario editoriale per le mie Stories pensando a quali contenuti avrei potuto offrire come valore aggiunto. Ne ho identificati un po’ ed ero quasi pronta per seguire i piani quando ho sentito una certa pesantezza. Così mi sono chiesta “ma tu hai voglia di utilizzare le Stories?” e la risposta in tutta sincerità è NO
Onestà con se stessi
Non mi piace fare le Stories per svariate ragioni:
- interrompono troppo le mie fasi di lavoro
- mi distraggono moltissimo e mi costringono a stare su Instagram più di quanto vorrei
- raramente guardo le Stories degli altri
- Mi piace essere presente al 100% in quello che sto facendo
- Non mi piace che i miei figli identifichino il cellulare come una presenza nella nostra quotidianità (questo è un tema parecchio più ampio, ma per oggi mi fermo qui)
credo che ce ne siano altre, ma queste sono le ragioni più decisive.
Con questo non intendo giudicare chi le usa, ma come dicevo qualche tempo fa, ho smesso di fare le cose “perché devo”, voglio scegliere consapevolmente come usare gli strumenti e il mio tempo.
Consapevolezza di ciò che si lascia indietro
Sarebbe molto naïf (e poco realista) decidere di non usare le Stories senza chiedersi, in termini di crescita su Instagram, questa scelta cosa può comportare, perché se c’è una cosa che è certa è che le Stories più di ogni altra cosa sono un mezzo potentissimo per comunicare, per crescere su questo Social e per ottenere risultati di comunicazione interessanti. Con le Stories si vende più che con il profilo, con le Stories si ottengono più interazioni e la diffusione della nostra comunicazione aumenta in modo capillare. Essere consapevole di rinunciare a tutto questo è un passo fondamentale per lavorare affinché quel tempo e quelle energie risparmiate vengano investite altrove con l’obiettivo di ottenere altrettanti risultati.
Nel mio caso li sto investendo in nuovi contenuti testuali, nuove offerte e nella newsletter.
Creatività per trovare un’alternativa
“Rita, secondo me la gente ha bisogno di vederti” testuali parole di mio marito che capisce ben poco del mio lavoro, ma che molto spesso nella percezione di quello che si vede dall’esterno ha ragione.
E’ vero, e questa cosa non ha a che fare solo con le Stories ma con una riflessione più ampia su tutto il mio panorama di offerte. Sto lavorando per colmare questa assenza nei miei servizi, ma con le Stories mi sono detta “avrei bisogno di qualcuno che le facesse le Stories al posto mio mentre io lavoro”. E così ho deciso di fare una prova per un breve periodo e affidare la gestione delle mie Stories al Calda, mio marito! Non è una decisione molto strategica perché lui non ha davvero idea di come funzioni tutto il canale, ma ho deciso di prenderla con leggerezza e per le prossime due settimane lui pubblicherà sulle mie IG stories. Ho scelto lui perché nel frattempo io farò una cosa per il suo lavoro (qui vige il baratto XD) e perché il taglio che dà lui alla nostra quotidianità è certamente diverso da mio e quindi sicuramente molto meno autoreferenziale e politically correct.
Gli ho dato carta bianca quindi temo che ne vedremo delle belle. Spero di non pentirmene XD